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giovedì 21 Novembre 2024
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Il bacio di ‘Giuda’, Perugina teme il peggio

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baci peruginaChi non ricorda il famoso bacio, quello di cioccolato per intenderci? Il dolce firmato Perugina ha diviso con l’Italia i momenti più belli: feste, compleanni, Natale, San Valentino, insomma, si può dire che sia il fedele compagno delle occasioni speciali. Eppure, nonostante la sua popolarità, la crisi non ha risparmiato nemmeno la famosa azienda di San Sisto. Questa crisi è stata affrontata con la firma del Contratto di solidarietà, grazie al quale si è potuto evitare di lasciare a casa l’esubero dei dipendenti. Ora però si teme che la Nestlè, decisa a rilanciare il bacio di cioccolata a livello internazionale, voglia addentrarsi troppo nel merito del piano industriale e possa relegare la produzione interamente al bacio mettendo in secondo piano gli altri prodotti.

In altri termini questo significherebbe che verrebbero chiusi numerosi altri reparti, sebbene gradualmente. La firma del Contratto di solidarietà risale a poco più di un anno fa. Tramite questo è stato ridotto l’orario di lavoro di 861 dipendenti, ma si sono potuti salvare dal licenziamento 210 esuberi. Certo per quelle famiglie, nei periodi peggiori, significa rinunciare a circa il 50% dello stipendio, cosa che ha portato molti di essi a fronteggiare le spese mensili richiedendo dei finanziamenti dopo aver valutato le migliori proposte su Esperto Prestiti o siti simili.

Eppure proprio quelle famiglie sono disposte a sacrificarsi pur di non gettarne nella disperazione delle altre, mostrando una solidarietà e un rispetto per il lavoro altrui davvero unico e prezioso di questi tempi. Ecco però che lo spauracchio del licenziamento torna con una certa preoccupazione. Gli interessi di chi sta ai piani alti potrebbero prevalere sulle necessità di chi ha dedicato, magari anche anni, al suo lavoro. Il Contratto, infatti, scadrà il 1 settembre del 2016, tra un anno, ecco perché i sindacati sono già corsi ai ripari. Questa è una situazione che non riguarda semplicemente l’impianto di San Sisto, ma tutta la regione Umbria.

Per questi motivi è stato richiesto un tavolo nazionale con la Nestlè, proprio per discutere del futuro dei lavoratori e del loro posto di lavoro, nello specifico il volume delle produzioni degli altri prodotti della fabbrica dolciaria che al momento sono il nodo cruciale degli incontri.

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