K. A. , ivoriano , 32enne, residente a Ellera di Corciano, è stato espulso e scortato in Costa d’Avorio in quanto considerato pericoloso clandestino. L’uomo – spiega la Questura – era arrivato a Perugia nel 1999, per ricongiungersi con suo padre, qui regolarmente residente, ottenendo subito un permesso di soggiorno, ma in questi anni a Perugia non si è comportato bene.
IL ‘CURRICULUM’ – Questa la cronologia – dal 2006 ad oggi – dei suoi reati secondo la Polizia: rapina di una tabaccheria a Fontivegge, cui, qualche mese dopo, da ubriaco, è seguito il palpeggiamento di una ragazza su un autobus a Bosco e minacce all’autista che era intervenuto in difesa della passeggera. Nel 2007, ubriaco, a Corciano si gettava addosso a una vettura parcheggiata danneggiandola, minacciava il proprietario che gli contestava i danni e faceva resistenza attiva ai poliziotti intervenuti che, a fatica, riuscivano ad accompagnarlo in Questura; pochi giorni dopo veniva denunciato per ubriachezza molesta in Via Cortonese. Nel 2008 l’arresto per furto di merce in vendita in un supermercato; poco dopo rubava un giubbotto in un grande magazzino e successivamente veniva arrestato dai Carabinieri per resistenza mentre era ubriaco;
Denunciato nel 2010 dalla Polfer per violenza sessuale perché a bordo di un treno regionale saltava addosso a una passeggera chiedendole di fare del sesso; nel 2011 rapinava, con un complice, la collanina a una passante in Via Settembrini a Corciano; nel 2012 veniva denunciato per ubriachezza molesta di notte all’esterno di una discoteca; nel 2013 non ottemperava al provvedimento di espulsione, faceva ricorso che veniva respinto. Nel 2014, dopo la scarcerazione, molestava delle studentesse a bordo del pullman Fontivegge-Piazza Italia e minacciava l’autista intervenuto.
Poco dopo era espulso e accompagnato a un C.I.E. ove dichiarava di essere un perseguitato politico; era dimesso dal Centro prima che la sua richiesta fosse rigettata per mancanza di presupposti. In questi giorni è stato nuovamente rintracciato in città; per lui inevitabile un accompagnamento coatto e forzato sino ad Abidjan.
IL RIMPATRIO – Con grande sforzo organizzativo l’Ufficio Immigrazione non solo ha predisposto la scorta internazionale ma ha anche inviato sino a destinazione i poliziotti specializzati nelle scorte internazionali che hanno consegnato lo straniero ai poliziotti della Costa d’Avorio, dopo molte ore di volo, ai poliziotti della Costa d’Avorio. Per precauzione alla scorta internazionale hanno preso parte anche un medico e un sanitario della Questura di Perugia per eventuale assistenza durante il lungo viaggio.