Ecco alcuni link per fare il riepilogo della situazione:
LA CRONACA DELL’ASSEMBLEA DI FINE LUGLIO
L’INTERVENTO DI TABORCHI DEI GIORNI SCORSI
Pubblichiamo, di seguito, il comunicato integrale pervenuto dall’Associazione.
Ci dispiace contraddire il sig. Presidente della Commissione Urbanistica, ma tutto quanto è stato fatto in questi ultimi 20 anni ha avuto solo lo scopo di salvaguardare il vero polmone verde di Perugia e di Corciano affinché tutti ne potessero fruire.
Sono state invece alcune scelte degli Enti pubblici a favorire il singolo a scapito di tutta la collettività. Tali Enti hanno poi dimostrato negli anni la loro debolezza per non essere riusciti a far rispettare quelle semplici norme di sicurezza e di igiene che rendessero sicura la frequentazione del parco stesso.
Se dunque a seguito della conclamata illegittimità della precedente previsione urbanistica, statuita da ben due gradi del giudizio, l’area è ora divenuta “zona bianca”, ciò non toglie che la prossima rubricazione deve tener conto dei dettami dei predetti due gradi. Perché è evidente che se è stato accertato anche giudizialmente un “errore” lo stesso non può più ripetersi: tutto fa propendere allora per il ritorno alla rubricazione precedente, quando cioè l’area era urbanisticamente classificata “verde pubblico”.
Perché una logica così banale non si deve applicare al territorio?? Perché una volta presa di mira un’area questa deve per forza soddisfare bisogni ed esigenze speculative?
Una gran parte dei presenti all’assemblea pubblica ha chiesto proprio questo all’Amministrazione: ripristinare lo stato dei luoghi, smettere con il cemento ed il consumo del territorio.
Richiesta, fra l’altro, in linea con tutti gli indirizzi di sviluppo sostenibile della nostra nazione.
Il Presidente della commissione ci parla di 150 metri quadrati: 50 mq bar ristoro, poi bagni, spogliatoi (per chi??), il resto “spazio polivalente” a servizio di chi? del ristoro medesimo, forse?
Forse al Presidente è sfuggito un suggerimento dato in assemblea: quello di utilizzare una struttura già esistente e non utilizzata, piccola ma sufficiente per le esigenze dei frequentatori; a patto però che si annulli qualunque mira costruttiva sul punto più bello del parco dove solo qualche panchina renderebbe più confortevole la sosta e il godimento del panorama.
La disponibilità a ragionare di cui ha parlato il Presidente è stata nel tempo più volte dimostrata dall’Associazione Colle della Trinità che ha partecipato ad incontri, ha suggerito soluzioni; detti tentativi sono tuttavia rimasti lettera morta.
Perché, ripetesi, ciò che chiede l’associazione è semplicemente che l’Amministrazione svolga il suo ruolo, dia un segnale concreto della sua disponibilità a gestire saggiamente il territorio ed elimini gli abusi edilizi non più tollerabili.
Chiudiamo ricordando al Presidente della Commissione Urbanistica e a quanti erano presenti alle riunioni tenute dall’Associazione Colle della Trinità con i rappresentanti del Comune di Corciano, che le ultime parole del legale dell’Associazione furono le seguenti: fate pure tutto quello che la legge concede, alla luce anche dei due pronunciamenti del TAR e del Consiglio di Stato.
Se ciò non avvenisse l’Associazione, suo malgrado, non potrà che avviare nuovamente un’ulteriore azione legale.Associazione Colle della Trinità
