Nei primi mesi del 2015 aumenta, rispetto allo stesso periodo del 2014, il numero di nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel settore privato, rimangono sostanzialmente stabili i contratti a termine mentre si riducono le assunzioni in apprendistato.
È quanto rileva l’Osservatorio sul precariato dell’Inps secondo cui nel primo semestre 2015 le nuove assunzioni a tempo indeterminato nel settore privato stipulate in Italia sono state 952.359, il 36% in più rispetto all’analogo periodo dello scorso anno.
Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti di lavoro a termine, compresi gli apprendistati, sono invece cresciute del 30,6%. Pertanto, la quota di assunzioni con rapporti stabili sul totale è passata dal 33,6% dei primi sei mesi del 2014 al 40,8% dei primi sei mesi del 2015.
In Umbria, con il dato del +67%, l’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato 2015 su 2014 risulta superiore alla media nazionale. La nostra regione è seconda al Friuli-Venezia Giulia (+82,9%) ed è seguita da Marche (+55,5%), Trentino-Alto-Adige (+54,3%), Emilia-Romagna (+52,6%), Piemonte (+52,0%), Liguria (+47,6%), Veneto (+45,9%), Lombardia (+41,3%), Lazio (+41%), Sardegna (+40%) e Toscana (+38,6%).
I risultati peggiori si registrano nelle regioni del Sud: Sicilia (+12,1%), Puglia (+18,8%) e Abruzzo (+19,4%).
Soddisfatto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che commenta: «I dati diffusi dall’Inps dicono che siamo sulla strada giusta contro il precariato e che il jobs act è un’occasione da non perdere, soprattutto per la nostra generazione».