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giovedì 21 Novembre 2024
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Arte contemporanea: la Torre dei Lambardi di Magione apre le porte al corcianese Ramadori

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ferruccio ramadori operaSi inaugura sabato 8 agosto, ore 17.30, alla Torre dei Lambardi di Magione la mostra personale dell’artista corcianese Ferruccio Ramadori “Acqua alchimia memoria” curata da Claudia Bottini. Interverranno Antonio Carlo Ponti, giornalista, scrittore, critico d’arte; Eugenio Giannì, estetologo, teorico dell’arte, giornalista; Mimmo Coletti, giornalista, scrittore, critico d’arte; Sandro Allegrini, giornalista, saggista, critico d’arte; Guido Buffoni, giornalista televisivo, critico d’arte; Vanni Ruggeri, presidente del consiglio comunale con delega alla cultura.

Dopo l’omaggio alla Prima Guerra Mondiale con la mostra Sulla linea del fuoco, torna alla Torre dei Lambardi, simbolo della Magione medievale, l’arte contemporanea con la personale di Ferruccio Ramadori storico astrattista umbro, artista poliedrico pienamente inserito negli ambienti artistici europei.
La mostra, inaugurata nell’ambito della XXXVI Settimana Magionese in programma dall’8 al 16 agosto a Magione, è realizzata con il patrocinio di Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comune di Magione e Accademia delle Belle Arti di Perugia in collaborazione con proloco Magione, proloco San Savino e Sistema Museo. Saranno esposti, fino al 20 settembre, i nuovi lavori del “pittore dell’acqua”.

«Il primo elemento da cui non possiamo prescindere, studiando il suo percorso e guardando le nuove opere in mostra è l’acqua», scrive la curatrice Claudia Bottini. È definito “il pittore dell’acqua” fin dagli anni Novanta, quando aveva il suo studio proprio a Tuoro, sulle rive del lago Trasimeno. L’acqua è anche un Fiume in piena, il grande astratto del 2015. «Colori, linee e forme sono i nostri ricordi – spiega l’artista -, che come detriti si accumulano sul letto del fiume, destinati ad essere riletti, ridefiniti, messi in discussione con il passare del tempo, con la “piena” che muove il fondale».
«Questo artista esercita o, meglio, vive la pittura: la sua è una pittura fortemente emozionale, non razionale che non significa che sia illogica, infatti segue una logica particolare, quella della pittura, consistente nella composizione, nel colore, nel segno che vengono articolati sulle tele in perfetta armonia» scrive Giorgio Bonomi nel suo contributo critico al catalogo.

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