L’anticipazione arriva dalla bacheca Facebook dell’assessore alla cultura Lorenzo Pierotti: “Firmato il contratto! Antonio Salines sarà a Corciano. Serata del 9 agosto in Piazza Coragino, con lo spettacolo ‘Coppia aperta, quasi spalancata’. Un appuntamento imperdibile!”.
La coppia e i suoi luoghi comuni sono al centro dello spettacolo scritto da Dario Fo e Franca Rame nel 1982. È la storia grottesca di due coniugi alle prese con un matrimonio che sta andando alla deriva: la “coppia aperta” è un’invenzione del marito per giustificare le sue infedeltà di fronte allo strazio della moglie ridotta a maldestri tentativi di suicidio. Ma cosa succede quando anche la donna, superate le iniziali ritrosie, decide di prendersi la sua parte di libertà trovandosi un altro uomo innamorato di lei?
Nello spettacolo, una produzione del Teatro Belli di Roma, al fianco di Salines ci sarà Francesca Bianco, sua moglie nella vita, e Carlo Emilio Lerici.
“Più di una generazione – spiega l’assessore Pierotti – avrà piacere di assistere ad una perfomance con un artista che in oltre mezzo secolo trascorso a calcare le scene italiane, ha affiancato grandi interpreti, da Carmelo Bene a Vittorio Gassman. Ma non solo – prosegue – Salines è anche attore di cinema ed in moltissimi lo hanno seguito nei più importanti film del maestro dell’erotismo italiano, Tinto Brass”.
La carriera di Salines comincia nel 1960 all’età di 24 anni sotto la direzione di Vittorio Gassman. Nel 1963 fonda a Roma assieme a Maurizio Costanzo il primo cabaret.
Non solo attore, ma anche regista Salines ha partecipato a moltissimi sceneggiati e fiction per la televisione, dai ‘Fratelli Karamazov’ del 1969 alla più recente ‘Elisa di Rivombrosa’.
“Mi ha colpito molto la sua umanità. – racconta ancora Pierotti – Nonostante lo avessimo contattato dall’assessorato alla cultura, perché ci era piaciuta molto la sua proposta semplicemente nel leggerla sulla carta, qualche tempo fa Salinas ha insistito per venire di persona a Corciano nella sede municipale ed illustrare con un confronto di persona lo spettacolo. Lo ha fatto portando con sé la nipotina: un nonno come se ne vedono tanti”.
“La commedia – commenta ancora Pierotti parlando dello spettacolo – ha una forte connotazione femminista tanto che, nella coppia, è lei a pesare di più come lo stesso Dario Fo riconobbe in occasione del funerale di Franca Rame. Coppia aperta quasi spalancata, infatti, entra nelle dinamiche del rapporto marito-moglie, con un lui così orientato alla scappatella da proporre un ‘ampliamento’ del concetto di rapporto matrimoniale, semplicemente per avere altre donne mantenendo inalterati privilegi e comodità derivanti dallo stato civile. La “moglie in carica”, di fatto il personaggio principale, sembra accettare questo strampalato menage, ma lo vive con angoscia, freme, inducendo lo spettatore a schierarsi dalla sua parte, contro quel marito che interpreta il solito copione, infantile, menefreghista e opportunista, finto incompreso e finto interessato alle altre. Inevitabile il riscatto finale – conclude l’assessore – con lei che conquista un uomo, scatenando l’ovvia reazione del marito infedele”.