“Sulla scorta degli indirizzi nazionali, anche a Corciano si scaricano sui cittadini le difficoltà economiche di scelte del passato: la giunta ha deciso di ricontrattare 20 mutui (sui 35 contratti con la Cassa Deposito e Prestiti)”.
Lo scrivono in un comunicato le consigliere del Movimento 5 Stelle di Corciano Simonetta Checcobelli e Paola Bianchi.
“Negli anni dal 1989 al 2008 – aggiungono – anni in cui la crisi non batteva come oggi e in cui il comune incassava soldi freschi dalle concessioni edilizie che hanno devastato il territorio, si contraevano mutui. Oggi a fronte di oltre 4 milioni e mezzo di debito residuo per avere un po’ di liquidità con questa ricontrattazione, concessa dalla legge, dovremo pagare nei prossimi 5/9 anni oltre i 4 milioni e mezzo di debito residuo anche un milione e mezzo di interessi, per un debito totale di circa 6 milioni di euro”.
ESTERNALIZZARE? NO GRAZIE – “Bisogna operare scelte – vanno avanti le consigliere M5S – che portino a recuperare liquidità e riducano i costi senza che il comune perda il suo ruolo di gestore di servizi. A Corciano a fronte di una tassazione che oramai ha raggiunto il massimo di legge, i servizi ai cittadini sono di bassa qualità e si cerca di esternalizzarli per sfuggire ai rischi di impresa che ricadono sul comune in caso di gestione diretta. Ora l’amministrazione si accinge ad esternalizzare le mense degli asili con un progetto che solleva il comune da costi e responsabilità ma che lascia le famiglie a dovere interfacciarsi con un operatore privato con tutte le problematiche a questo connesse. Vorremmo ritrovare nella nostra amministrazione quel volto amico che dà un senso agli enti locali. Vorremmo che l’amministrazione si schierasse con i cittadini. I comuni che hanno ripreso in gestione i servizi stanno riportando in attivo in bilancio, un esempio è Pomezia una città con quasi 70.000 abitanti che in un anno e mezzo, avendo praticato questa scelta ha riportato il segno più in bilancio di oltre 200 mila euro”.
IL CAPITOLO RIFIUTI – “TSA non ridivide gli utili ma li accantona per opere di adeguamento degli impianti, vedi Pietramelina, dove sono previsti oltre 12 milioni in ammodernamento per portare la capacità di smaltimento a 105.000 tonnellate. Nel 2014 a Pietramelina sono state trattate 67192 tonnellate di rifiuti organici e verde, quindi meno rispetto al 2013, dove ne sono stati trattati 67377 tonnellate, perché allora – si chiedono Checcobelli e Bianchi – prevedere opere di questo tipo anziché investire con minori costi in progetti che permettano la tariffazione puntuale? Oltre a far risparmiare il cittadino, questo tipo di investimenti, porterebbe a prestare maggiore attenzione alla separazione dei rifiuti, aumentando la qualità della differenziata, che per quanto riguarda l’organico è veramente desolante se si considera che per il 55% viene scartato. Ma i sindaci dell’ATI 2, compreso il nostro – continuano le consigliere di Corciano – hanno firmato la deliberazione il 21/01/2015 per la realizzazione di un’opera che ad oggi sembra totalmente inopportuna dove la regione cofinanzia GEST per oltre 3 milioni e mezzo per l’adeguamento di un impianto che è già oggi sovradimensionato: si pensa ad assicurare uno smaltimento per quantitativi importanti ma non si preparano le condizioni per raggiungerlo!!!!!”.
LA TARI – “Quest’anno il costo della gestione dei rifiuti – si legge ancora nel comunicato del M5S – aumenterà di circa 240 mila euro rispetto al previsionale e quindi sarà di oltre 4 milioni e mezzo di euro. Un aumento che, come sappiamo è per legge coperto dalla TARI e che pertanto viene scaricato interamente sui cittadini. I cittadini obbedienti pagano ma l’amministrazione non è altrettanto puntuale nel pretendere il rispetto degli impegni da parte del gestore: la differenziata anche quest’anno è notevolmente al di sotto del fatidico 65% che si sarebbe dovuto raggiungere entro il 2012, attestandosi al 59% con un aumento di un 3% rispetto all’anno scorso. Dovremmo pertanto pagare anche quest’anno una penale di 41000 euro. Quindi mentre da una parte per i cittadini aumentano i costi dall’altra per il gestore aumentano i profitti. Interesse del gestore è mantenere un livello basso della differenziata, visto che il maggior guadagno per lui è il conferimento dei rifiuti in discarica. Una partecipata DEVE fare l’interesse dei cittadini garantendo un sensato guadagno alla parte privata, NON DEVE avere il lucro., l’impresa, come proprio obbiettivo e spetta alle amministrazioni esercitare un argine in questo senso”.
UN CREDITO DA MEZZO MILIONE DI EURO – “Altra municipalizzata eccellente (UMBRIA ACQUE) – aggiungono Checcobelli e Bianchi – deve al comune quasi di 500 mila euro di canoni arretrati: perché non vengono richiesti? A questa nostra osservazione ci è stato risposto perché altrimenti fallisce. Ma quando l’imprenditore o il cittadino non riesce a pagare le tasse si fanno questo tipo di discorsi oppure vengono inviate le cartelle non pagate ad Equitalia e non si fanno sconti? Come mai le amministrazioni anziché guardare al benessere del cittadino hanno cura di non disturbare i precari equilibri di quegli organismi che dovrebbero garantire servizi alla collettività?”.
“Riprendere i soldi dove sono, rompere spirali di vantaggi per gestori e dirigenti di questi enti, non possiamo chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini, questo – concludono – è l’impegno che ci aspettiamo per i prossimi mesi”.