Da settant’anni tradizionalmente con la data del 25 aprile 1945 si ricorda la fine dell’occupazione tedesca in Italia, del regime fascista e della Seconda Guerra Mondiale. Una data convenzionale e stabilita ufficialmente nel 1949, scelta perché fu il giorno della liberazione delle città di Milano e Torino.
In realtà la guerra continuò fino ai primi giorni di maggio in alcune zone del nord Italia mentre nel resto dello stivale la guerra era finita ormai da quasi un anno.
In Umbria, ad esempio, la fine della guerra e la liberazione dagli oppressori si svolse nel mese di giugno del 1944.
Il territorio corcianese assieme a tante altre località nei dintorni di Perugia furono liberati fra il 13 e il 20 giugno.
Operazioni che si svolsero non senza spargimento di sangue.
Con l’avanzata degli alleati verso Perugia la zona di San Mariano era diventata teatro di guerra.
In memoria delle operazioni militari che si svolsero nel corcianese sabato 25 aprile 2015 si è svolta “I sentieri della memoria”, una passeggiata nei luoghi della liberazione. L’itinerario è partito alle 15 circa dalla chiesa di San Mariano e si è snodato per oltre tre ore lungo 7,5 km di percorso.
L’OMICIDIO DI MAIARELLI E SABATINI – Come ricorda il dossier ‘La guerra ai civili in Umbria’ di Angelo Bitti ed edito dall’ISUC, “La mattina del 19 giugno 1944 in località Villa di Sopra di San Mariano di Corciano, quattro militari tedeschi entrarono in casa di Domenico Maiarelli, contadino trentunenne il quale con la famiglia si era rifugiato da una famiglia vicina a causa dei violenti scambi di artiglieria tra inglesi e tedeschi che si fronteggiavano nella zona, abbandonando tutti i propri averi nella sua casa.
Il Maiarelli – prosegue il dossier -, insieme ad Eusebio Sabatini di 29 anni, decisero di rientrare nella propria abitazione: «per andare a vedere – raccontò ai carabinieri Mariano Furiani, il vicino che li aveva ospitati – se i tedeschi avevano bisogno di qualcosa e per evitare con la loro presenza l’asportazione della roba». Tuttavia, appena entrati, furono barbaramente uccisi a colpi di rivoltella e pugnale: «Compiuto il delitto – denunciò Furiani – i militari asportarono dalla casa quanto loro gradiva e se ne andarono abbandonando sul posto i cadaveri»”.
L’AVANZATA VERSO PERUGIA – Gli alleati conquistarono San Mariano con operazioni nelle località limitrofe di San Carlo e Monticelli fino a Chiugiana e Corciano.
Fu conquistato quindi Monte Malbe che dominava la strada principale fra Perugia e Magione mentre altre truppe attaccarono dalla parte est del capoluogo.
Prima dell’alba del 20 giugno gli alleati arrivarono nella zona di San Marco e poi verso Perugia. Le truppe entrarono in città, abbandonata durante la notte, senza alcuna resistenza il 20 giugno di prima mattina.
Lorenzo G. Lotito