“L’obiettivo primario è conseguire il miglior risultato ambientale e, per farlo, credo sia importante assimilare bene il senso dell’espressione ‘gerarchia dei rifiuti’”. E’ quanto evidenzia Giuseppe Felici, assessore all’Ambiente del Comune di Corciano, annunciando un nuovo incontro, il 16 aprile alle ore 16 dell’Osservatorio Corciano Verso Rifiuti Zero, l’organismo istituzionalizzato dal Comune.
LE PARTI – Presieduto dall’Assessorato, ne fa parte, la Commissione consiliare ambiente, la TSA, società che cura il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, le tre principali Associazioni ambientali del territorio: Osservatorio di Borgogiglione, Corciano Attiva e Comitato Mantignana. L’Organismo inizierà la discussione sulle politiche messe in campo dall’amministrazione rispetto al piano apicale della gerarchia. Prevenzione, riuso e preparazione per il riuso.
LA PREVENZIONE – “Qualunque strategia, infatti – ribadisce l’Assessore– non può prescindere dalla prevenzione, intesa come insieme di azioni in grado di limitare la quantità di oggetti che divengono rifiuto mettendo in campo pratiche di riutilizzo o ampliamento del ciclo di vita dei prodotti; prevenzione che può attuarsi anche con l’incentivazione dell’acqua pubblica o l’impiego di detersivi alla spina, pratiche di riuso del contenitore volte a ridurre la plastica usa e getta. A ciò si aggiunge la preparazione per il riutilizzo dei materiali o degli oggetti, magari rotti ma ancora utilizzabili con poche semplici operazioni. Solo poi vengono le operazioni che si praticano sul rifiuto vero e proprio. Raccolta differenziata o riciclaggio. Ancora più residuale è, nella gerarchia europea, il recupero di materia finalizzato alla produzione di energia”.
LO SMALTIMENTO – “Lo smaltimento – conclude Felici – è solo l’ultima componente della gerarchia, benché sia la più praticata in Italia, e si sostanzia in ogni operazione diversa dal recupero, ossia il deposito in discarica o l’incenerimento fine a se stesso. Nella consapevolezza che sia doveroso non insistere solo su questa modalità – conclude Felici – è importante l’attività ed il dibattito in seno all’Osservatorio, che può diventare il facilitatore di una corretta informazione e l’ideatore di campagne di sensibilizzazione mirate, affinché la tematica ambientale, piuttosto che un obbligo al quale adempiere diventi una cultura da condividere”