La chiesa di Chiugiana è ancora chiusa e non si sa quando sarà possibile di nuovo celebrarvi messa. Ormai quasi un anno fa vi abbiamo dato notizia (per vedere l’articolo clicca qui ) della chiusura di San Pietro Apostolo per lavori di manutenzione straordinaria al fine di consolidare gli intonaci delle volte e del soffitto, che avevano subito dei pericolosi distacchi.
ANCORA UNA PASQUA ORFANA – Proprio nei giorni delle celebrazioni pasquali la parrocchia di Monsignor Fabio Quaresima era rimasta orfana di una delle sue chiese più belle e suggestive. Purtroppo anche questa Pasqua passerà senza che la chiesa possa riaprire il portale ai fedeli.
I lavori di consolidamento in realtà non sono mai iniziati sia a causa della difficoltà per decidere il tipo di intervento da attuare, sia per la difficoltà a reperire fondi. La Cei si è impegnata, come di consuetudine in questi casi, a pagare metà delle spese di restauro della bellissima chiesa del 1600, a patto che, preventivamente, venga trovata l’altra metà a garanzia dell’ultimazione dei lavori. Visto che ancora parrocchia e soprintendenza non hanno concertato il tipo di lavoro da svolgere, ovvero se attuare un consolidamento generale delle volte o intervenire solo sulle parti evidentemente dissestate, tutto è ancora fermo.
LA DECISIONE E’ VICINA – Una decisione in merito sembra comunque vicina. Una volta stabilito l’intervento e i relativi costi bisognerà però trovare degli sponsor e dei benefattori per mettere insieme la metà della spesa mancante: il termine per presentare tutto l’incartamento alla Cei dovrebbe scadere ad ottobre prossimo.
LE SPESE DELLA PARROCCHIA – Un’ulteriore difficoltà sta nel fatto che sul capo della parrocchia di Chiugiana-Ellera-Olmo-Fontana pende un mutuo di 26,160 euro l’anno per la recente costruzione, nel 2009, della chiesa di Santa Maria della Speranza a Olmo: accendere un nuovo mutuo sarebbe dunque impensabile. Ad ogni modo vi terremo informati sugli sviluppi della vicenda anche perchè, se è vero che la nuova chiesa è agibile e funzionante, non dobbiamo trascurare tutte quelle che hanno fatto e fanno la storia e l’arte del nostro territorio.
G.G.