Oggi la nostra rubrica settimanale sugli animali a cura della dottoressa Marzia Chiatante, medico veterinario, ci parlerà dell’ ipertiroidismo nel gatto. Vi ricordiamo che ogni settimana ci attenderà un tema diverso che potrà essere suggerito anche da voi lettori.
COSA E’ L’IPERTIROIDISMO – L’ipertiroidismo è la patologia ghiandolare più comune nel gatto. È causato da una eccessiva concentrazione di tiroxina (T4), un ormone che si trova nel sangue circolante.
SINTOMI – La perdita di peso e l’aumento di appetito sono i sintomi più comuni. La perdita di peso avviene in circa il 95-98% dei gatti, mentre un appetito vorace in circa il 67-81%. Altri sintomi meno frequenti possono essere: aumento della sete, aumento della minzione, iperattività, pelo arruffato, affanno, diarrea e aumento della perdita di pelo. Il vomito viene segnalato nel 50% dei casi. Tutti questi sintomi sono il risultato dell’effetto dell’aumentata concentrazione di T4 nei diversi organi.
QUALI GATTI SONO PREDISPOSTI – Non ci sono predisposizioni di razza o di sesso, ma vengono colpiti maggiormente i gatti adulti e anziani. Meno del 6% dei casi avviene in gatti sotto i 10 anni di età, mentre la percentuale più elevata si ha intorno ai 12-13 anni di vita.
DIAGNOSI – Essendo una patologia che avviene in età avanzata, non sempre è facile differenziarla sintomatologicamente da altre patologie che possono sopraggiungere in questa fase della vita, come il diabete, il tumore intestinale e l’insufficienza renale cronica. Gli esami del sangue come emocromo, biochimico completo ed esame delle urine potranno far escludere un diabete o una insufficienza renale, ma non potranno portare a una diagnosi definitiva di ipertiroidismo. Infatti, nella maggior parte dei gatti, questi esami mostreranno solamente un aumento delle transaminasi epatiche.
Nella maggior parte dei casi, una diagnosi definitiva di ipertiroidismo si basa semplicemente sugli esami del profilo tiroideo. Sfortunatamente, tra il 2% e il 10% dei gatti mostrerà dei livelli normali di T4. Una spiegazione per ciò è che in alcuni casi, i livelli di questo ormone possono fluttuare, mentre in altri casi, patologie concomitanti possono portare alla soppressione di valori elevati di T4, riportandoli nei range normali e facendo cadere in inganno il veterinario. Dato che nella maggior parte dei casi si ha a che fare con gatti anziani, è molto frequente che questi abbiano delle patologie concomitanti, e la diagnosi di ipertiroidismo può diventare alquanto complicata.
COME TRATTARE L’IPERTIROIDISMO – Ci sono diverse possibilità:
– Farmaci antitiroidei per assunzione orale: il metimazolo é stato fino ad oggi il farmaco più utilizzato per la terapia dell’ipertiroidismo. È molto efficace nel correggere velocemente le alterazioni. Il dosaggio deve essere aggiustato in base ai risultati degli esami del sangue. Sfortunatamente, circa il 20% dei gatti soffre degli effetti collaterali come la perdita di appetito, il vomito, la letargia, l’ittero, e il prurito intorno alla testa e al muso. Molti degli effetti collaterali sono lievi e si risolvono nel tempo, anche se in alcuni casi, sono necessarie delle interruzioni della terapia. La terapia va data giornalmente e per tutta la vita dell’animale e questo può diventare un problema per alcuni proprietari i cui gatti rifiutano di prendere le pillole. Devono essere eseguiti esami del sangue di controllo in maniera regolare.
– Farmaci antitiroidei in gel transdermico: é lo stesso principio attivo di cui sopra ma con una formulazione che permette di applicare il farmaco nel padiglione interno dell’orecchio.
– Terapia con iodio radioattivo: questa risulta la terapia migliore e più sofisticata. Lo iodio radioattivo viene iniettato (normalmente per via sottocutanea), si concentra nella ghiandola tiroidea dove irradia e distrugge il tessuto mal funzionante. Normalmente un unico trattamento è sufficiente. Il gatto deve essere ricoverato fino a quando i livelli di radioattività nelle urine e nelle feci non scendono a valori accettabili ( circa 10-14 giorni). Dato che alcuni gatti possono soffrire di un calo della funzionalità renale in conseguenza dell’abbassamento dei valori ormonali tiroidei successivo alla terapia, si consiglia di iniziare un trattamento con metimazolo e valutare l’abilità del rene di funzionare con l’abbassamento di questi valori.
– Rimozione chirurgica della ghiandola tiroidea: l’ipertiroidismo è spesso causato da un tumore benigno della tiroide chiamato “adenoma tiroideo” che può colpire solo una o entrambe le ghiandole. Non sempre l’intervento per la rimozione della ghiandola tiroidea aumentata di volume risulta curativo, in quanto in alcuni casi entrambe le ghiandole possono essere mal funzionanti ma non aumentate di volume nella stessa maniera. La chirurgia può essere una buona soluzione per quei gatti che non tollerano la terapia con il metimazolo, o nei casi in cui per motivi medici o economici non si possa fare la terapia con iodio radioattivo.
VECCHIAIA O IPERTIROIDISMO? – pesso accade che i proprietari notano un’alterazione del comportamento nel loro gatto “anziano” e lo imputano semplicemente al fatto che il micio si sta invecchiano. Ma esistono diverse patologie che possono indurre a cambiamenti di atteggiamento e l’ipertiroidismo è una di queste. Portare il proprio gatto dal veterinario per un check-up completo in maniera regolare, aiuta a far scoprire patologie in fase iniziale e quindi più facilmente trattabili.