Sono state in totale 231 le cause di nullità matrimoniale trattate lo scorso anno dal Tribunale ecclesiastico regionale umbro (Teru) che ha sede a Perugia nel complesso della cattedrale di San Lorenzo. Delle 231 cause, quelle espletate sono state 104 contro le 79 del 2013.
La relazione sull’attività del Teru nell’anno 2014 è stata curata dal vicario giudiziale, padre Cristoforo Pawlik.
CHI CHIEDE L’ANNULLAMENTO – La condizione sociale delle parti vede in cima alla classifica gli impiegati, seguiti principalmente da operai, medici, commercianti, disoccupati. L’età delle parti all’introduzione del procedimento riguarda soprattutto la fascia dai 31 ai 50 anni. Delle 104 cause espletate nel 2014 62 sono state invocate da donne, 42 da uomini.
“Al di là delle statistiche – ha aggiunto il vicario – non bisogna dimenticare che ci sono dietro persone che soffrono e che attendono giustizia”.
QUANTO COSTA – A proposito dei costi per chiedere la nullità del matrimonio il vicario ha detto che circolano notizie non vere. “Il contributo della parte attrice che invoca il procedimento – ha spiegato – è di 525 euro, mentre la parte convenuta non è tenuta a contribuzione e solo nel caso in cui si costituisca deve pagare 262 euro.
“L’auspicio di Papa Francesco di rendere tutto gratuito – ha detto Pawlik – è possibile anche perché per il servizio in questione siamo finanziati grazie all’8×1000 e sostenere ancora di più la Chiesa cattolica può servire quindi a sostenere anche questo”.
TEMPI PIÙ BREVI – Il vescovo di Perugia cardinale Gualtiero Bassetti ha quindi evidenziato le parole del Papa in merito alla necessità che la giustizia della Chiesa si svolga in tempi ragionevoli. “La strada da seguire – ha detto – è quella dello snellimento delle procedure perché alcune sono lunghe e pesanti”.
Secondo Bassetti non si può far aspettare anni una sentenza per dire se un matrimonio è valido o no.
Di diverso avviso il professor Paolo Moneta, membro della Commissione speciale di studio per la riforma del processo matrimoniale canonico. Nella sua relazione Moneta ha messo l’accento sulla necessità di fare attenzione, visto che lo snellimento rischia di andare a discapito della verità e dell’obiettività del giudizio.