“Nella legge di stabilità c’è una marea di norme: l’80% completamente inutili, qualcuna dannosa e qualcuna a mio giudizio molto importante. Bisogna concentrare l’attenzione su quelle dannose e su quelle importanti”.
A dirlo è stato il Viceministro dell’Economia e delle Finanze Enrico Morando durante l’incontro organizzato in una gremita sala Arca ad Ellera dalle Unioni Comunali del PD di Corciano e Magione.
L’appuntamento è stato organizzato per parlare alla cittadinanza della legge di stabilità, recentemente approvata, e di come influisce su scala nazionale e locale.
“Se c’è un filo conduttore delle norme che contano nella legge di stabilità – ha detto ancora Morando – è quello della crescita. Bisogna tornare a crescere, da troppi anni non cresciamo adeguatamente” – ha ribadito.
INTERVENIRE SULL’ARRETRATEZZA – Per Morando fra le forze fondamentali che frenano la crescita dell’economia nazionale vi è il livello di sviluppo già raggiunto. “Più è elevato – ha sostenuto – minori saranno le potenzialità di crescita. Abbiamo il nord e una parte significativa del centro – ha spiegato il Viceministro – fra le zone più sviluppate d’Europa e una parte, il Mezzogiorno, fra le zone meno sviluppate. Se vogliamo crescere bisogna che il Mezzogiorno cambi marcia: dove ci sono maggiori possibilità di crescita – ha aggiunto Morando – ci devono essere politiche capaci di utilizzare la condizione di arretratezza per accelerare lo sviluppo”.
UNA PRESSIONE FISCALE TROPPO ELEVATA – Un altro elemento che frena la crescita di un paese è il livello di pressione fiscale sul lavoro e sull’impresa. “L’Italia – ha osservato il Viceministro Morando – da questo punto di vista sta malissimo: la pressione fiscale, non quella totale ma quelle su imprese e lavoro, è la più alta in Europa. Un primato – ha aggiunto – di cui dobbiamo liberarci alla svelta se vogliamo tornare a vivere bene in Italia”.
ITALICUM? LA MINORANZA HA SBAGLIATO – Il Viceministro Morando è uno degli uomini più vicini al Presidente del Consiglio Matteo Renzi. A margine dell’incontro gli abbiamo chiesto un commento sulle ultime polemiche nate intorno alla votazione della nuova legge elettorale, meglio conosciuta come Italicum.
“Si, è vero. Al Senato – ha detto Morando – c’è stata una rottura significativa del gruppo del Partito Democratico. La minoranza interna ha presentato un emendamento con una soluzione sotto il profilo tecnico molto simile a quella votata dalla maggioranza. Questo ha determinato un voto difficile in Parlamento nel quale il parere contrario del Governo, per potersi affermare nell’aula del Senato, ha avuto bisogno del voto di Forza Italia. Una scelta della minoranza del PD che io considero sbagliata perché una differenza così tenue non giustifica una rottura politica così grave come quella che la minoranza ha determinato. Significa che c’è dell’altro. Cos’è quest’altro – ha concluso il Viceministro – lo vedremo nei prossimi giorni”.
GLI ONORI DI CASA – All’incontro sono intervenuti Massimo Berioli, Stefano Vinti e Sandro Pasquali segretari rispettivamente delle unioni del PD di Corciano, Magione e del comprensorio del Trasimeno; Giacomo Leonelli segretario regionale del Partito Democratico e i sindaci di Corciano e Magione Cristian Betti e Giacomo Chiodini. L’incontro è stato moderato dal direttore del Giornale dell’Umbria Giuseppe Castellini.
Lorenzo G. Lotito