È ancora una fotografia a tinte fortemente scure quella scattata dall’Ires Cgil Toscana, che, in collaborazione con la Cgil Umbria, ha presentato a Perugia il nuovo “Focus Economia Umbria”, lo studio periodico sull’economia e sull’occupazione nella regione elaborato con cadenza trimestrale dall’istituto di ricerca.
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I dati, riferiti al terzo trimestre 2014, indicano ancora una volta una situazione di grande difficoltà per la regione sotto molteplici aspetti, a partire da un tasso di disoccupazione estremamente elevato e che torna a crescere (10,7%, sei decimi di punto in più sul III trimestre 2013), mentre l’occupazione è stagnante, con una particolarità tutta umbra: la componente maschile è in risalita, ma si registra una forte contrazione di quella femminile, che in termini assoluti crolla addirittura di 5.222 unità su base tendenziale.
CASSA INTEGRAZIONE – In questo quadro preoccupante va inserito poi il dato sulla cassa integrazione, in forte contrazione, soprattutto nelle componenti della Cig in deroga e della Cig straordinaria. Ma attenzione – avvertono Fabio Giovagnoli, presidente Ires Toscana, e Marco Batazzi, ricercatore e curatore del Focus – questo crollo è tutt’altro che un dato positivo, perché, se per la deroga c’è sostanzialmente un problema di fondi, e quindi di mancato finanziamento dello strumento, per la straordinaria la contrazione va letta come un segnale di nuova e imminente disoccupazione, visto che questo particolare ammortizzatore è utilizzato in situazioni di ristrutturazione aziendale”.
CALANO EXPORT E CONSUMI– Ma non sono solo i dati sul lavoro a preoccupare. “Ci sono altre due criticità molto forti e particolarmente rilevanti per l’Umbria – spiegano ancora Giovagnoli e Batazzi – la prima è l’andamento dell’export, che nei primi tre trimestri del 2014 è calato del 3,6%, ovvero di circa 100 milioni di euro. Pesa molto la siderurgia (-14,4%), ma anche depurando il dato dai metalli – spiegano ancora i ricercatori dell’Ires – la situazione risulta piatta (+0,02%) con una fortissima contrazione rispetto al III trimestre 2013 (quando l’export al netto della siderurgia cresceva del 10%)”.
L’altro tasto particolarmente dolente è quello dei consumi: “Nel corso del trimestre le vendite al dettaglio hanno evidenziato un andamento fortemente negativo, -6,5% sullo stesso periodo 2013 – evidenziano Giovagnoli e Batazzi – con una flessione che interessa sia i generi alimentari che i non alimentari, compresa la grande distribuzione che in passato aveva invece tenuto”.
LA RIPRESA NON È ALLE PORTE – “In tanti parlano, per l’ennesima volta, di una ripresa che sarebbe alle porte – commenta Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell’Umbria – ma oggettivamente la situazione descritta accuratamente dal rapporto dell’Ires non lascia presagire alcun miglioramento. È necessario dunque mettere da parte questo ottimismo di maniera e individuare risposte reali in grado di invertire il trend. Noi – aggiunge Bravi – crediamo che la priorità assoluta sia la realizzazione di un vero piano del lavoro per l’Umbria, che sfrutti anche le risorse rese disponibili dalla programmazione europea 2014-2020. Per questo già nell’incontro di venerdì 23 gennaio sul Dap in Regione chiederemo rassicurazioni e garanzie, per evitare di ritrovarci qui fra tre mesi a commentare ancora una volta dati drammatici e in peggioramento”.