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martedì 24 Dicembre 2024
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San Silvestro, il cenone si fa a casa: trionfa il cibo della tradizione

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wpid-20141231_190920.jpgIn tempo di crisi e di ritrovata voglia di convivialità, la tavola di Capodanno si apparecchia sempre più tra le mura domestiche e meno tra i ristoranti, con quasi due italiani su tre (64%) che festeggiano a casa propria o da amici e solo il 9% che si reca ai ristoranti. È quanto emerge da un sondaggio Coldiretti-Ixè, che sottolinea anche come nel menu di San Silvestro trionfino i piatti della tradizione e della cucina povera, che peraltro ben si abbinano alla necessità di contenere il budget di spesa, orientato su una media di 76 euro a famiglia. Dal cotechino alle lenticchie, pandoro e frutta secca, il cenone di fine anno è insomma un inno al made in Italy. In particolare il sondaggio Coldiretti segnala un aumento del 6 per cento degli acquisti di uva e lenticchie, alimenti considerati portafortuna, mentre quasi tre italiani su quattro (72 per cento) festeggiano la notte piu’ lunga dell’anno con il cotechino. Si stima che saranno serviti 6,5 milioni di chili di cotechini e zamponi, con una netta preferenza per i primi. In forte crescita (+9%) è il menu cosiddetto a ‘chilometro zero’, caratterizzato da prodotti locali e di stagione, che sarà servito al 43 per cento degli italiani. Anche nel brindisi il made in Italy è di rigore con l’89% degli italiani che sceglie spumante, mentre solo il 14% si orienta sullo champagne. In genere, il tocco ‘esotico’ sulla tavola di Capodanno rimane molto limitato – sottolinea Coldiretti -, con le ostriche che rimangono un must per appena il 9 per cento degli italiani, mentre l’8 per cento non rinuncia al caviale. Anche per la Cia-Confederazione italiana agricoltori sulla tavola di Capodanno a vincere sarà la cucina locale, contenendo il budget medio entro i 20 euro a persona. Secondo l’organizzazione agricola, oltre il 70 per cento degli italiani rispetterà un menu tradizionale, molto legato alle diverse consuetudini territoriali. In particolare, in Emilia Romagna impazzeranno i tortellini, in Piemonte gli agnolotti, in Veneto la polenta e in Lombardia i risotti. Nel Sud sarà trionfo di pasta fatta a mano e pesce fresco, mentre in Toscana terranno banco i crostini ai fegatini e pappa al pomodoro. E se il brindisi di fine anno ha sofferto negli ultimi anni, scendendo dai 91 milioni di bottiglie stappate nelle feste nel 2010-2011 ai stimati 50 milioni di quest’anno, è pur vero, osserva l’Osservatorio economico vini e vini spumanti, che “almeno una bottiglia di spumante non se la nega nessuno”. L’ Osservatorio nota però che “I prezzi decisamente sostenuti negli scaffali e in enoteca del vino, alimenti e spumanti non stimolano l’acquisto”. All’estero va tutto meglio – conclude l’Ovse -, il cult per le bollicine tricolori è ancora alto e sempre in crescita di posizione e livello. In 14 anni i tappi delle feste all’estero sono passati da 85 milioni a circa 180 milioni. (ANSA)

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