Sono state circa 300 ogni settimana, quasi il doppio rispetto al 2013, le persone che quest’anno si sono rivolte al Centro di ascolto diocesano della Caritas di Perugia. Lo hanno fatto per la perdita del lavoro, della casa, per un familiare gravemente malato o una morte improvvisa che – sottolinea l’organizzazione in una nota – possono mettere una famiglia in serie difficoltà economiche. Ma c’ è stato anche chi si è rivolto alla Caritas perché non riesce più a pagare l’affitto, il mutuo, le utenze domestiche e a far fronte alle spese scolastiche. Con loro genitori che non possono fare proseguire gli studi ai figli una volta terminata la scuola dell’obbligo. Secondo la Caritas anche l’acquisto dei generi di prima necessità “è sempre più un problema vitale per non poche famiglie”. All’Emporio della solidarietà, attivo da settembre presso il Villaggio della carità, hanno ormai accesso più di 300 famiglie perugine. Queste, in quasi quattro mesi, hanno prelevato 23,7 tonnellate di generi di prima necessità (prodotti alimentari e per l’igiene) donati da diverse realtà produttive ed istituzioni con finalità anche sociali come la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, privati benefattori ed alcune comunità parrocchiali sensibilizzate durante l’Avvento di fraternità della Caritas diocesana, che ha promosso una raccolta di offerte. Il 2014 è stato un anno particolarmente difficile per molte famiglie – commentano in Caritas -, ma con significativi segni di carità. Quando c’è un'”emergenza” la generosità non si fa attendere, anche quella che può sembrare la più “piccola” si rivela immensa perché dà speranza. Come le famiglie che, nel risolvere i loro problemi economici, hanno rinunciato all’aiuto del Fondo di solidarietà delle Chiese umbre a favore di altre in difficoltà, o alle persone che hanno fatto piccole offerte e donato oggetti in segno di gratitudine per l’aiuto ricevuto. (ANSA).
Crisi: raddoppiate nel 2014 le famiglie che hanno chiesto aiuto alla Caritas
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