Anche Corciano, insieme a Perugia e Torgiano – ossia i Comuni della zona sociale 2 – aderisce al Progetto in vitro, iniziativa promossa dalla Regione Umbria che, unica in Italia, ha aderito a questo progetto per promuovere la lettura ad alta voce, ricevendo anche una dotazione economica per la sua realizzazione.
IL PATTO – A firmare il protocollo, mercoledì mattina nella Sala della Vaccara, i sindaci di Perugia Andrea Romizi, di Corciano Cristian Betti e di Torgiano Marcello Nasini; Giuseppina Bioli, direttore del distretto perugino e la dirigente della Regione Umbria Antonella Pinna. Nel ruolo di moderatore l’assessore alle Politiche per l’infanzia e l’adolescenza, Dramane Diego Wague, che ha ringraziato per il lavoro svolto le tante persone che hanno lavorato a questo progetto. Il sindaco Betti ha detto che per Corciano è un percorso naturale aderire al progetto In Vitro, visto che “dal 2003 con i pediatri la biblioteca comunale porta avanti il progetto “Nati per leggere” di cui fanno parte 500 bambini”. Betti ha anche precisato di preferire nettamente la carta stampata all’e-book, trovandosi così in sintonia con questo progetto che salvaguarda anche le radici.
GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO – In vitro è un progetto rivolto solo ai piccoli lettori ma coinvolge anche i più grandi e gli anziani. Individuando nella promozione della lettura un significativo mezzo sia di promozione della cultura e della salute, sia di prevenzione sociale, la Regione si è impegnata a promuovere, coordinare e sviluppare una rete di collaborazioni fattive tra tutti gli attori del territorio interessati a sviluppare e sostenere la promozione della lettura ed in particolare la lettura “ad alta voce” ai bambini in età prescolare. I comuni firmatari si impegnano in particolare a a supportare nel tempo la rete territoriale per la promozione della lettura precoce finalizzata a raggiungere il maggior numero di famiglie, nonché la creazione di una Rete territoriale permanente attraverso la costituzione di Gruppi Locali di Progetto (GLP). E poi a valorizzare l’importanza della lettura ad alta voce in famiglia, in particolare quella fatta ai bambini in età prescolare dai loro genitori (in particolare nei primi mille giorni di vita del bambino), promuovere la lettura anche in contesti diversi da quelli abitualmente adibiti a tale funzione (piazze, luoghi di aggregazione per gli adolescenti, parchi gioco, sale di attesa dei Centri di salute e degli ambulatori per le vaccinazioni, ecc…) per raggiungere il maggior numero possibile di “non lettori”. E infine, a sensibilizzare le famiglie al valore della lettura ad alta voce anche attraverso il coinvolgimento di figure parentali significative (nonni, fratelli maggiori, ecc.) e coinvolgere le Istituzioni scolastiche affinché si veda nella lettura non solo un fondamento didattico ma uno strumento per la comprensione del mondo circostante, delle sue relazioni umane e del contesto in cui il piccolo lettore è inserito.
