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mercoledì 25 Dicembre 2024
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Prete suicida, catturato il rumeno latitante: era rientrato in Italia

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Polizia e CarabinieriCatturato un altro estorsore di don Franco Bucarini, il prete della parrocchia di Capocavallo che si è suicidato perché tre uomini lo ricattavano. Un “pool” congiunto di investigatori appartenenti alla polizia di stato e all’arma dei carabinieri coordinati dal sostituto procuratore Petrazzini, hanno chiuso il cerchio sulla triste vicenda, catturando il complice del ricattatore in Romania.

LA STORIA – A settembre don Franco aveva sporto denuncia nei confronti di Ion Ciurar, rumeno ventiduenne accusato dal parroco di averlo raggirato accusandolo di aver fruito di sue prestazioni sessuali e pertanto pretendendo, per sms, il pagamento di 4mila euro in cambio del suo silenzio; nella circostanza, inoltre, l’estorsore era riuscito a sottrargli una catenina in oro con crocifisso, rivenduto da una giovane rom anch’essa rintracciata dalle forze dell’ordine, che avevano rintracciato anche gli altri complici del rumeno, un trentatreenne pluripregiudicato perugino e un altro connazionale del ricattatore, Lucian Constentin Grancea.

IL RITORNO IN ITALIA – Proprio Grancea, sebbene identificato, si era immediatamente allontanato dal territorio nazionale, dandosi alla latitanza. Tempestivo è stato l’avvio, da parte delle forze dell’ordine, delle procedure volte all’emissione di un provvedimento di cattura internazionale, nello specifico il mandato d’arresto europeo. Il fatto di essere stato dichiarato latitante e prossimo obiettivo di un Mae lo ha indotto a fare rientro in Italia, non per consegnarsi alle forze dell’ordine ma perché conscio che, se arrestato in Italia, avrebbe avuto quello che le forze dell’ordine definiscono un trattamento più “mite e favorevole rispetto a quello che le autorità rumene gli avrebbero riservato nella sua terra natale, qualora lo avessero individuato”.

LA CATTURA – Le indagini delle forze dell’ordine hanno permesso di localizzare in uno dei suoi possibili “covi” in via Calatafimi, dove una squadra mista polizia-carabinieri, all’alba dell’8 dicembre è andata a prelevarlo per accompagnarlo successivamente a Capanne. Il pluripregiudicato annovera precedenti di vario tipo: in particolare, nel 2005 fu destinatario di un provvedimento di espulsione dal territorio dello Stato, poi evidentemente disatteso. Nel luglio successivo insieme ad alcuni suoi familiari, venne denunciato dalla polizia per il reato di “invasione di edificio” in quanto il gruppo familiare, in maniera del tutto arbitraria, aveva occupato i locali di una scuola di Montegrillo.

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