Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell’organizzatore della Chocomarathon Paolo Barreca che dà una riposta ufficiale alle tante critiche arrivate dopo lo svolgimento della prima edizione della manifestazione podistica.
Una sorta di mea culpa per i disagi che effettivamente si sono verificati domenica 26 ottobre sulle strade di Perugia e Corciano ma anche una risposta a tante critiche gratuite indirizzate ad una manifestazione che promette di tornare il prossimo anno, ma senza errori.
Non ci sono modi per potersi scusare per i problemi che parte dei 2.200 Atleti hanno riscontrato partecipando alla 1^Maratona di Perugia-ChocoMarathon. Tutte le lamentele sono state annotate affinché il prossimo anno non si ripetano gli stessi sbagli.
Un anno e mezzo di duro lavoro è stato vanificato da alcuni errori commessi dallo Staff organizzativo della ChocoMarathon.
E’ stato giustamente criticato l’allestimento dei ristori lungo il percorso che dovevano essere più ampi e composti da più persone, anche se le bevande e gli alimenti erano presenti in abbondanza. Infatti, per l’occasione, erano a disposizione: 8 bancali di acqua Motette, sali minerali in grandi quantitativi forniti dalla Power Bar, 100 bottiglie di te da 2 litri, 25 mila bicchieri monouso, 60 kg di crostata e 2 scatoloni di biscotti forniti dall’Iper Conad, 300 kg di frutta e 50 teglie di pizza.
Altre accuse sono state rivolte all’Associazione che si occupava del presidio: il personale addetto aveva il compito di segnalare l’arrivo degli atleti ed invitare i conducenti dei veicoli a fermarsi o occupare una parte della strada per garantire la sicurezza dei concorrenti, segnalare ai partecipanti alla gara il percorso o la strada da occupare. In realtà il compito non è stato svolto in modo adeguato e gli atleti, in molte occasioni, si sono trovati a fare slalom tra le auto in corsa.
Inoltre i podisti sarebbero dovuti transitare all’interno del percorso verde, Pian di Massiano, tramite l’apertura di una sbarra d’accesso, che però è stata aperta con due ore in ritardo, nonostante il Comune di Perugia avesse concesso la debita autorizzazione. La mancata apertura della sbarra da parte dell’addetto comunale, ha determinato una modifica del percorso che è stato abbreviato di circa 400 mt e ciò ha comportato la non omologazione della mezza maratona da parte della Fidal, la Marathon invece è stata omologata, senza considerare gli innumerevoli disagi causati ai partecipanti diversamente abili che giungevano con le handbike nella gara di mezza maratona.
Come in ogni prima edizione, anche se i preparativi e le strategie sono state ben studiate, all’atto pratico possono verificarsi alcuni errori. Società podistiche extraregionali, estremamente solidali con l’Organizzazione della ChocoMarathon, hanno offerto il loro ausilio sia teorico che pratico, affinché la ChocoMarathon continui ad esistere. Il loro messaggio ed il loro incitamento è che l’importante è avere il coraggio di intraprendere un difficile percorso, correggere gli errori e guardare sempre avanti.
Non è chiaro perché sia stata fatta una campagna denigratoria nei confronti della ChocoMarathon.
Infatti numerose sono state le notizie pubblicate in questi mesi con contenuti palesemente falsi: nel mese di agosto è emerso il problema della concomitanza, all’interno del Pala Evangelisti, dell’evento ChocoMarathon e della prima partita di campionato della Sir pallavolo. Il coordinatore della ChocoMarathon avrebbe detto: “Sino alle 21 del 26 ottobre ci siamo noi ed a spostarsi sarà la partita..”. In realtà come e quando sarebbe avvenuta questa intervista se non sussistevano ormai da mesi contatti tra il coordinatore ed il giornalista? Il 29 ottobre 2014 è stato pubblicato un altro articolo intitolato Bilancio assolutamente positivo per Eurochocolate, anche perché la ChocoMarathon non faceva parte del suo programma. Probabilmente questo articolo mirava soltanto a sminuire la ChocoMarathon, considerato che agli organizzatori della manifestazione sportiva non è mai sfiorata l’idea di una possibile competizione con un colosso come Eurochocolate.
Infine, la Fidal Umbria, nel proprio sito, riporta i risultati ChocoMarathon ed evidenzia: In questa gara non viene omologato il risultato ottenuto nella mezza maratona perché gli atleti hanno percorso un distanza inferiore a quella omologabile. Anche questo testo è stato strumentalizzato con: Clamoroso epilogo per la ChocoMarathon: gara non omologata dalla Fidal. Oppure non conoscendo con esattezza le motivazioni “ChocoMarathon senza pace! La Fidal Umbria si corregge lasciando beffati chi ha disputato la mezza maratona”. A proposito, il giornalista nei giorni scorsi è stato allontanato anche dalla società cui era presidente da qualche anno. No comment.
L’organizzatore dell’evento
Paolo Barreca