La polemica sulla gestione finanziaria e organizzativa del Corciano Festival si sposta su un altro piano istituzionale.
Dopo i botta e risposta della politica arriva l’opinione di chi il Corciano Festival lo coordina da anni, da quando la manifestazione era nota solo come “Agosto Corcianese”. Non si è fatto attendere infatti il commento di Antonio Pagana, coordinatore della manifestazione e per anni presidente della Pro Loco corcianese.
Riportiamo il comunicato che ci è pervenuto a completamento di una vicenda che sta infiammando l’opinione pubblica di Corciano.
L’articolo del capogruppo di F. I. Merli nel consiglio comunale di Corciano, apparso ne “La Nazione” di mercoledì 13 nov. scorso, è infarcito di populismo e demagogia. Cavalca, per fini meramente di propaganda politica, il generale malcontento dovuto ad una seria crisi economica persistente (della quale il suo partito è sicuramente, almeno in parte, responsabile e che il suo capo politico si è ostinato per anni a negare).
Dimostra superficialità di giudizio. Mortifica i tanti corcianesi che, sin dall’inizio, hanno creduto in questa manifestazione e nel suo impianto. Denota scarsa volontà di analisi socio/economica/culturale sul Festival fermandosi alle semplici e superficiali “chiacchiere” da bar e spara a zero su quanto di positivo è stato realizzato in cinquant’anni di “Agosto Corcianese”.
Lo invitiamo a dare un’occhiata alle foto che campeggiano nella sala consiliare… a sfogliare i programmi che sono custoditi in archivio, ai cataloghi delle tante mostre, a visionare le centinaia di ore di filmati che documentano spettacoli irripetibili, concerti, incontri con personalità di livello nazionale, le recensioni giornalistiche che costituiscono la rassegna stampa del Festival, a parlare con i protagonisti, con tanti estimatori non corcianesi, con gli operatori culturali ed anche, per finire, con gli operatori economici attivi in Corciano e nel territorio comunale.
Se non ci fosse stato il Festival cosa sarebbe Corciano? Avrebbe avuto quella rivalutazione del suo tessuto urbano di impianto medievale amorevolmente custodito dai corcianesi? Ci sarebbe stata la crescita culturale dei cittadini che hanno preso coscienza del suo valore storico, artistico? Sarebbe nato il Museo della Casa Contadina? Sarebbe stato ordinato quello della Pievania? Sarebbero state restaurate tante opere d’arte che giacevano nelle polverose sacrestie delle chiese corcianesi? Sarebbe stata restaurata e valorizzata la Pala dell’Assunta del Perugino? Ed il gonfalone del Bonfigli? Sarebbe stato restaurato il Torrione di Porta S. Maria? Sarebbe nato il Corteo storico del Gonfalone le cui manifestazioni sembra interessino tanto il capogruppo Merli e sulle quali tende a far ruotare tutto l’Agosto? Sarebbe stato creato l’archivio del Concorso di Composizione per Banda, costituito da circa 2.000 partiture originali provenienti da tutto il mondo? Ecc. ecc.
Certo il Festival ha bisogno continuamente di rinnovarsi, di cercare idee nuove, di percorrere strade di ricerca, di sperimentazione, di guardare alla contemporaneità. Ma se si pensa di attirare folle di spettatori e di turisti mostrando loro quattro fanatici che fingono di darsi randellate vestiti con corazze anacronistiche all’interno di un recinto da “O.K. Corral” in piazza dei Caduti, crediamo che siamo veramente fuori strada.
Invitiamo il capogruppo Merli ad una riflessione dichiarando di essere disponibile a fornirgli tutti i documenti affinché si “erudisca” sulla manifestazione, su cosa abbia significato per Corciano, su cosa ha lasciato di attivo in questo mezzo secolo, su come abbia inciso sulle scelte di vita di tanti giovani corcianesi.
Quando saprà, potrà fare circostanziate critiche e positive proposte e si potrà valutare l’opportunità di effettuare tagli del bilancio o a… implementazioni.
Antonio Mario Pagana
Coordinatore del Corciano Festival
Presidente della Pro Loco di Corciano per 18 anni
