Dal 2011 ad oggi il numero di imprese italiane impegnate nella responsabilità sociale (Csr) è passato dal 64% al 73% del campione analizzato, con un investimento totale annuo di quasi un miliardo di euro. Le nuove strategie aziendali sono incentrate sul coinvolgimento dei dipendenti: lotta agli sprechi, ottimizzazione dei consumi energetici e ciclo dei rifiuti.
IL CONVEGNO – Sono questi alcuni dei dati più salienti del VI Rapporto di indagine sull’impegno sociale delle aziende in Italia, realizzato dall’Osservatorio Socialis di Errepi Comunicazione, che è stato presentato giovedì all’Università degli Studi di Perugia. Hanno partecipato all’evento Cecilia Chirieleison del Dipartimento di Economia dell’Università di Perugia, Massimiliano Pambianco, direttore Comunicazione di Colacem, Marina Panfilo, direttore Market Access e Rapporti Istituzionali di Sanofi Pasteur MSD, Gabriella Parodi, presidente di Federmanager Perugia e responsabile gestione ambientale e sostenibilità del Gruppo Angelantoni. A portare i saluti è stato Mauro Pagliacci, direttore del Dipartimento di Economia dell’Università di Perugia.
ATTENZIONE – “La prima parola sollevata dai dati di questo rapporto sull’impegno sociale delle aziende in Italia è ‘attenzione’: attenzione agli sprechi, ai dipendenti, all’ambiente in cui viviamo e che lasciamo ai figli, al territorio nel quale operiamo. Sta emergendo, con chiarezza, un nuovo modo di fare ed essere impresa”, ha spiegato Roberto Orsi, direttore dell’Osservatorio Socialis. “Risulta evidente – ha aggiunto Cecilia Chirieleison, professoressa di Economia Aziendale presso il Dipartimento di Economia di Perugia – che le strategie sociali riescono a creare valore per l’azienda solo se gli stakeholders le apprezzano: bisogna promuovere, dunque, una vera e propria cultura della comunicazione in ambito sociale. Il Convegno di oggi mostra che le imprese italiane – e Umbre – si stanno molto impegnando in questo campo, anche se la strada da percorrere è ancora lunga”.