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sabato 23 Novembre 2024
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2 novembre il giorno dei morti: storia e curiosità

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Commemorazione_defuntiLa Commemorazione dei defunti, è una ricorrenza della Chiesa cattolica, preceduta da una novena e celebrata il 2 novembre di ogni anno. Nel calendario liturgico segue di un giorno la festività del 1º novembre di Ognissanti.

CIMITERI E DOLCI – È consuetudine, nel giorno dedicato al ricordo dei defunti, visitare i cimiteri locali e portare in dono fiori sulle tombe dei propri cari. In molte località italiane è diffusa l’usanza di preparare alcuni dolciumi, chiamati dolci dei morti, per celebrare la giornata. In Umbria si producono infatti dei tipici dolcetti devozionali a forma di fave, detti “Stinchetti dei Morti” o “Fave dei Morti”, che si consumano da antichissimo tempo nella ricorrenza dei defunti quasi a voler mitigare il sentimento di tristezza.

LA FIERA DEI MORTI – In questo periodo si tiene a Perugia, a Pian di Massiano ed in centro, la Fiera dei morti: si hanno notizie di questo evento sin dal 1260, allora era chiamata Fiera di Ognissanti. In quel periodo, le attività commerciali subivano un notevole impulso, poiché l’arrivo di ambulanti da diverse zone dell’Italia centrale permetteva al popolo perugino di acquistare merci che altrimenti sarebbe stato difficile reperire. In questa occasione c’era anche una parziale abolizione della tassazione che facilitava le trattative sulla vendita dei raccolti e sul mercato del bestiame. Si organizzavano anche giochi e manifestazioni popolari, come la caccia al toro o la giostra della quintana.  Dalla metà del XX secolo alla Fiera si sono affiancati i baracconi, ovvero il luna park attivo dalla metà d’ottobre alla metà di novembre. Nei cinque giorni in cui si svolge (dal 1 al 5 novembre), la Fiera è visitata da migliaia di persone dall’Umbria e dalle zone limitrofe.

LA COMMEMORAZIONE E IL COLORE VIOLA – L’idea di commemorare i defunti nasce su ispirazione di un rito bizantino che celebrava tutti i morti. Nella chiesa latina il rito viene fatto risalire all’abate benedettino sant’Odilone di Cluny nel 998: con la riforma cluniacense stabilì infatti che le campane dell’abbazia fossero fatte suonare con rintocchi funebri dopo i vespri del 1 novembre per celebrare i defunti, ed il giorno dopo l’eucaristia sarebbe stata offerta “pro requie omnium defunctorum”; successivamente il rito venne esteso a tutta la Chiesa Cattolica. Il colore liturgico di questa commemorazione è il viola, il colore della penitenza, dell’attesa e del dolore, utilizzato anche nei funerali e per questo spesso il viola è un colore non amato dagli scaramantici e dagli artisti. Nel periodo della Quaresima nel medioevo infatti i sacerdoti indossavano una stola viola ed erano vietati gli spettacoli teatrali, quindi, attori e saltimbanchi erano costretti ad un’inattività forzata.

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