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giovedì 21 Novembre 2024
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Virus Ebola: l’allarme, il contagio e i farmaci sperimentali

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ebola.630x360La psicosi è arrivata anche da noi e dopo il falso allarme Ebola dei giorni scorsi all’ospedale di Perugia, lunedì 13 ottobre è stata trasmessa a tutte le strutture regionali per le attività trasfusionali e alle Associazioni di donatori sangue, la circolare del Centro nazionale sangue che prevede lo stop alle donazioni di sangue per 60 giorni per chi rientra dai Paesi africani a rischio Ebola e per coloro che hanno avuto contatti con soggetti a rischio.

COSA E’ IL VIRUS EBOLA – Ma cosa è il virus ebola? Ebola è un virus molto aggressivo e spesso letale che causa febbre emorragica. Il primo ceppo di tale virus fu scoperto nel 1976, nella Repubblica Democratica del Congo in un ospedale missionario condotto da suore olandesi. I sintomi di questa malattia sono variabili e compaiono improvvisamente. La sintomatologia iniziale comprende febbre alta, sopra i 38 gradi, mal di testa dolori addominali, debolezza, nausea e vertigini. Il virus progressivamente causa sintomi di più grave entità fino alle emorragie interne causate dalle reazioni tra il virus e le piastrine che danno luogo a rotture nelle pareti dei vasi capillari.

INCUBAZIONE E CONTAGIO – Il periodo di incubazione dal momento del contagio all’insorgenza dei primi sintomi va da 2 a 21 giorni. La trasmissione del virus avviene attraverso i fluidi corporei, come muco o sangue, ma anche attraverso lacrime o saliva, vomito o feci. Non è dimostrata la trasmissione del virus per via aerea ma sembra possibile attraverso microgoccioline di starnuti o tosse. Ebola ha una percentuale di fatalità di circa il 68% per questo spaventa la sua possibile diffusione in grandi città visto che il contagio potrebbe essere molto veloce e difficilmente contenibile. Questo virus è molto aggressivo, lo dimostrano i contagi degli ultimi giorni, come quello dell’infermiera spagnola che accudiva un missionario rientrato dall’Africa e morto alla fine di settembre. Il contagio è stato causato da un errore quasi impercettibile, ma che ha reso possibile al virus di impiantarsi nell’organismo della donna. «Credo che l’errore possa essere stato nel momento in cui mi sono tolta la tuta, lo vedo come il passaggio più critico nel quale può esserci stato il contagio» ha detto telefonicamente la donna al quotidiano El Pais. Questo rende chiaro come sia estremamente difficile contenere il virus.

AFRICA, AMERICA, EUROPA – In Texas dopo la morte pochi giorni fa di Thomas Eric Duncan, che aveva contratto il virus in Liberia, bidoni pieni di suoi oggetti sono stati inceneriti in uno stabilimento con temperature che vanno da 1.500 a 2.100 gradi. Intanto, dopo il falso allarme di Perugia che ha tenuto tutti con il fiato sospeso, si rincorrono notizie di altri falsi allarmi un po’ ovunque nel nostro paese, da Roma a Milano, ma anche di nuovi contagiati reali in America e in Europa e di un morto, un funzionario Onu, in Germania.

IL FARMACO CINESE -Si parla anche di un nuovo farmaco il JK-05 messo a punto dall’azienda farmaceutica cinese Sihuan pharmaceutical holdings group Ltd in collaborazione con gli scienziati dell’Academy of Military Medical Sciences. Il colosso sta puntando all’approvazione accelerata di questo farmaco anti-Ebola: secondo l’azienda infatti il farmaco “potrebbe arrivare in commercio entro la fine dell’anno” a riportarlo è il ‘Daily Mail’. Il farmaco è stato sviluppato dal professor Wang Hongquan “si tratta di un prodotto chimico micro-molecolare, e il suo meccanismo farmacologico è quello di contenere selettivamente l’RNA polimerasi del virus Ebola per inibire la replicazione del virus – ha spiegato Wang – Il farmaco, dopo cinque anni di studio, ha superato il test pre-clinico e il test di sicurezza clinica. Tuttavia, il farmaco attualmente è strettamente limitato esclusivamente per casi di emergenza”.

ZMapp E L’INFERMIERA SPAGNOLA – Ma la Cina non è l’unica ad aver messo a punto una strategia anti Ebola. Uno studio pubblicato sulla rivista Nature ha mostrato che 18 scimmie trattate con il farmaco sperimentale ZMapp sono tutte sopravvissute, mentre le 3 che non lo avevano preso son morte. Il farmaco ZMapp è uno dei tanti vaccini e farmaci in fase di sviluppo ma è anche quello che viene somministrato all’infermiera spagnola le cui condizioni stanno lentamente migliorando pur rimanendo gravi. Anche GlaxoSmithKline e la US National Institutes of Health hanno in programma di iniziare la sperimentazione sull’uomo di un vaccino contro l’Ebola mentre Inserm, l’istituto sanitario nazionale francese, sta trattando con la Guinea e le autorità sanitarie locali circa la sperimentazione umana di farmaci da Fujifilm Holdings e Tekmira Pharmaceuticals.
G.G.

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