Da anni Renzo Cenci, guru del pallone dall’illustre passato sportivo, recita con assoluta convinzione lo stesso mantra: “sono i tecnici che fanno la differenza nel settore giovanile; un calciatore si forma tra i 6 e i 12 anni.”
Oggi la società sportiva del Montemalbe, che annovera 130 iscritti tra le sue file, gongola per le prodezze dei suoi Giovanissimi Allievi e raccoglie i frutti seminati da tanta dedizione.
Se la scuola calcio gestita da Cenci può vantare pretendenti prestigiosi quali Milan, Juve e Atalanta è grazie alla dote che il direttore sportivo, forte della sua filosofia, consegna ad ogni singola promessa: “tanto lavoro, rapporto stretto con le famiglie e cura dei particolari” sono per il professore elementi basilari di una formazione tecnica e umana indispensabile per la crescita di ciascun ragazzo.
Dalla culla finanche al professionismo è perciò il motto appassionato del Montemalbe che alleva talenti avvalendosi delle collaborazione di società come il Castel Rigone da cui sono arrivati quest’anno Pelliccia e Milletti, giovani nel cui avvenire è già possibile confidare.
Una realtà dunque in continua progressione quella con sede a Mantignana, che investe in strutture, attrezzature e oculata scelta dei tecnici le quote di iscrizione, unica fonte di sostentamento.
Nessuno sponsor a sostegno del bilancio; la migliore pubblicità è il campo.
I ragazzi di Cenci a poche giornate dall’inizio del campionato già lottano per i primi posti in classifica e giocano sul velluto. A dimostrazione della stoffa di cui il Montemalbe li ha fatti.
Gregorio Tamborrino Orsini
Giocando si impara. Il calcio giovanile secondo Renzo Cenci
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