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giovedì 21 Novembre 2024
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Catia Brozzi, la donna che salva i cavalli dalla macellazione, spiega l’ippoterapia

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equiturismo catia  brozzi 01 ottobre 2014E’ Catia Brozzi, l’imprenditrice corcianese, presidente della Scuderia dell’Unicorno e ormai famosa a livello nazionale come “la donna che salva i cavalli” a farsi portavoce di un messaggio sulle potenzialità di sviluppo del mondo equestre in Umbria.

CATIA BROZZI –  è stata impegnata in diverse campagne contro la macellazione dei cavalli ed ha costruito dal niente una scuderia, l’unica in Italia, che utilizza i cavalli salvati da questo triste destino. I cavalli recuperati vengono usati per corsi di equitazione e per l’ ippoterapia, ovvero per curare disagi sociali come mobbing, stalking e ludopatia.
Il messaggio che sta lanciando in questo momento, attraverso media e conferenze è rivolto a imprenditori enti ed istituzioni e verte sulle grandi mancanze che il territorio umbro ha nei confronti del mondo dei cavalli in genere, dall’equiturismo, all’ippica.
“L’umbria si presta molto bene all’equiturismo ci sono luoghi bellissimi per passeggiate ed escursioni” – spiega l’impreditrice – “ ma è di gran lunga sottosviluppata rispetto al potenziale”.

I COSTI – I motivi di questo sottosviluppo secondo Catia Brozzi, sono legati soprattutto a ragione economiche poichè creare questo tipo di impresa ha costi molto alti, si pensi che la pensione di un solo cavallo in Umbria si aggira intorno alle 500 euro al mese. “Se si riuscisse a costruire una maggiore cultura di questo mondo quasi sconosciuto alla maggioranza delle persone sono sicura che si faciliterebbe l’imprenditoria e si trarrebbero grandi benefici per tutti”.

CULTURA EQUESTRE – Secondo la presidente della Scuderia Unicorno una maggiore diffusione della cultura equestre potrebbe creare un enorme sviluppo occupazionale. Anche per gli anziani infatti il cavallo sembrerebbe di grande aiuto per superare vari tipi di problematiche dalla solitudine alla depressione – è risaputo infatti secondo quanto spiegato da Catia Brozzi che il contatto con l’animale amplifica le emozioni.
Il messaggio di Catia dunque è un richiamo all’attenzione verso il mondo equestre e le grandi possibilità che può offrire ma che non si conoscono. Imprenditori e istituzioni dovrebbero investire maggiormente in questo ambito e c’è necessità di iniziare a sfatare false credenze, ad esempio che l’equitazione sia uno sport per ricchi.
“ In Umbria si investe solo nel calcio per una questione di visibilità – la nostra regione è l’unica che non ha un ippodromo né di trotto né di galoppo ” ha commentato concludendo la presidente della Scuderia Unicorno “ ma spesso ci si dimentica che esistono tanti modi per sviluppare un territorio”.

Simona Trentini

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