L’accordo è stato sancito martedì mattina nella sede di Confindustria a Perugia, presenti dirigenti del Gruppo Margaritelli spa e i rappresentanti sindacali FILCA Cisl dello stabilimento di Mantignana.
Una trattativa non facile, che si è protratta per settimane e che alla fine è giunta ad un risultato importante ed insperato, purtuttavia non senza sacrifici.
Da una parte una azienda alle prese con la perdurante crisi economica, dall’altra quarantaquattro lavoratori di fronte alla minaccia del licenziamento imminente.
Una situazione senza un’apparente via d’uscita se non fosse che tredici dipendenti hanno acconsentito alla mobilità volontaria dando una preziosa opportunità ai loro colleghi.
L’azienda è infatti tornata sui suoi passi: niente licenziamenti ma contratto di solidarietà per almeno un altro anno a ventotto lavoratori, stessa soluzione adottata per le altre sedi operative del gruppo. Mercoledì mattina dunque l’attività nello stabilimento Margaritelli di Mantignana riprende regolarmente: nelle ultime ore si è svolta un ultima assemblea prima di ritirare lo stato di agitazione.
“Siamo soddisfatti per essere riusciti a riaprire la trattativa – commenta a caldo Tino Tosti della FILCA Cisl – ma certo siamo dispiaciuti per i tredici lavoratori che hanno comunque dimostrato un grande senso di responsabilità”.
ODG IN CONSIGLIO COMUNALE – È stato in qualche modo profetico l’ordine del giorno presentato all’assemblea del Consiglio Comunale di Corciano lunedì pomeriggio dal consigliere di SEL Mario Taborchi e votato all’unanimità.
Nel documento si faceva un riepilogo della situazione lavorativa alla Margaritelli di Mantignana e si impegnava la Giunta Comunale ad intervenire per garantite tutte le tutele previste dalla legislazione vigente nei confronti delle persone occupate coinvolgendo la Regione dell’Umbria. L’odg chiedeva anche di informare periodicamente i consiglieri comunali sullo stato delle trattative e sulla evoluzione della crisi della Margaritelli spa.
“L’economia umbra pesa sul PIL nazionale per l’1,3% – ha spiegato il consigliere Taborchi in consiglio comunale – pensiamo cosa può significare la chiusura dell’AST di Terni che a sua volta incide sul PIL umbro per il 15% o se tutte le aziende attualmente in crisi, a partire dalla Margaritelli, improvvisamente si ricollocassero o abbandonassero la produzione. Sono dati molto allarmanti che dovrebbero far riflettere le forze politiche in vista della scadenza elettorale regionale per la costruzione di un programma che sappia rispondere veramente alle esigenze ed alle difficoltà dell’Umbria. Questo, secondo me, – conclude Taborchi – è il contesto nel quale va inquadrata la crisi del comparto delle costruzioni e nello specifico della Margaritelli spa alle cui maestranze va tutto il nostro sostegno e la vicinanza perché sappiano che le istituzioni corcianesi sono al loro fianco in ogni momento”.