Entro settembre, l’Ater dell’Umbria dovrà procedere all’acquisto di alloggi liberi da destinare alla locazione a canone sociale localizzati esclusivamente nei Comuni classificati ad “alta tensione abitativa” e precisamente: Amelia, Citta’ di Castello, Corciano, Foligno, Gubbio, Narni, Orvieto, Perugia, Spoleto, Terni, Todi e Umbertide. Ad ogni comune non potrà essere assegnato più del trenta per
cento delle risorse disponibili.
Lo ha stabilito la giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche abitative, Stefano Vinti, destinando a questa operazione un finanziamento di oltre 5 milioni e mezzo di euro.
I criteri e le modalità con cui l’Ater dovrà procedere all’acquisto degli alloggi sono stati illustrati giovedì mattina nel corso di una conferenza stampa.
ALLOGGI IMMEDIATAMENTE FRUIBILI – “Il 30 settembre – ha affermato Vinti – i comuni umbri chiuderanno i bandi per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale sociale al fine di formulare le graduatorie comunali degli aventi diritto e si ritiene che potrebbero pervenire tra le 7.000 e le 10mila domande, a fronte di una scarsa disponibilità di alloggi liberi. La Regione ha dovuto forzatamente fare delle scelte prevedendo esclusivamente la realizzazione di interventi rivolti a particolari categorie sociali quali le giovani coppie, famiglie monoparentali, single e le famiglie sottoposte a sfratto per morosità incolpevole.
Tuttavia – ha sottolineato l’assessore – non può essere trascurata la necessità di impegnare risorse per incrementare l’offerta di alloggi in locazione a canone sociale. L’unica iniziativa che consente di raggiungere tale obiettivo è l’acquisto di alloggi già realizzati ed immediatamente fruibili, da reperire nel libero mercato tramite procedure di evidenza pubblica. Possiamo affermare – ha concluso Vinti – che è una delle rare volte in cui il ‘pubblico’ non vende il suo patrimonio ma lo arricchisce con nuove proprietà che possono essere messe a disposizione di quelle famiglie che hanno il sacrosanto diritto di avere una casa”.
DETTAGLI E PARTICOLARITÀ DEL BANDO – “Il bando, che rispetta gli obiettivi che ci siamo dati in questi anni – ha affermato il presidente dell’Ater, Alessandro Almadori – resterà aperto nei 60 giorni successivi alla sua pubblicazione. Potranno essere acquistati solo interi edifici, costituiti da non meno di quattro alloggi agibili e non locati, e che non necessitano di opere di manutenzione straordinaria e ristrutturazione. Sarà possibile anche l’acquisto parziale di un edificio purché il numero di alloggi venduti non sia inferiore a quattro e sia almeno pari all’80% del totale degli alloggi che compongono l’edificio stesso e sarà anche possibile l’acquisto di alloggi che necessitano di opere di manutenzione
straordinaria purché non riferite alle parti strutturali ma riguardino solo opere di finiture e/o gli impianti, il cui costo sarà detratto dal prezzo di vendita”.
“La superficie utile abitabile di ogni alloggio – ha aggiunto – non può essere superiore a 95 mq e tutti dovranno possedere il certificato di agibilità rilasciato dal Comune ed essere debitamente accatastati alla data del bando nelle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6. Non potranno essere proposti in vendita edifici realizzati o recuperati con il contributo pubblico. Il proprietario dovrà indicare il prezzo di vendita che non potrà superare 1.300 euro al metro quadrato”.
QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ – “Ai fini dell’attribuzione del punteggio – ha concluso Vinti – la commissione valuterà il livello qualitativo ed architettonico, anche in termini di bioarchitettura e
sostenibilità ambientale, dell’edifico nel suo complesso, compresa la presenza dei servizi comuni e dei relativi costi; la qualità delle finiture rispetto alle esigenze degli utenti dell’edilizia residenziale sociale e la presenza nella zona di servizi per i cittadini quali scuole, trasporti pubblici, ufficio postale, farmacie, eccetera”.