Corciano discrimina le discriminazioni e lo fa in occasione del convegno conclusivo del progetto “No.Di. No Discrimination” svoltosi a Perugia. L’assessore all’intercultura Giuseppe Felici ha sottoscritto, insieme ad altri Comuni ed Enti Pubblici e privati, il “Protocollo di intesa in materia di prevenzione e contrasto delle discriminazioni” volto a supportare le politiche locali finalizzate a prevenire e contrastare il razzismo e l’intolleranza.
IL TESTO – scaturisce dalla fase di concertazione nelle riunioni del Tavolo interistituzionale antidiscriminazione voluto nell’ambito di “No.Di No Discrimination” realizzato dalla Regione Umbria in partenariato con la Regione Marche. “Con l’approvazione di questo protocollo – ha evidenziato l’assessore – l’Amministrazione prosegue nel cammino, peraltro già intrapreso, di civiltà, tutela e rispetto della persona”.
LA POPOLAZIONE STRANIERA DI CORCIANO – Ricordando l’art. 3 della Costituzione Felici ha ribadito “Corciano intende mantenere una costante attenzione al problema dell’intolleranza, di genere, di orientamento sessuale, di razza attivando anche gli strumenti più adeguati per monitorarne i fenomeni”. Corciano infatti è una realtà multiculturale: già nel 2011 la popolazione straniera risultava composta da 2.359 unità rappresentando il 11,2% dei residenti nel comune, rispetto al 2003 l’incremento è stato del 308,8%.
LE PROVENIENZE – Il 24,5% proviene dalla Romania con 578 residenti, seguono l’Albania 17% e l’Ecuador 10,5%. Tra le altre nazionalità figurano il Perù 6,2%, il Marocco 3,9%, la Costa d’Avorio 3,8% e la Polonia 3,2%.
IL MODELLO DA UTILIZZARE – “Non credo – ha proseguito l’assessore – che esista un modello di territorio multiculturale uguale per tutti da utilizzare anche per Corciano. E’ esso stesso che in base alla sua storia, il suo passato più o meno recente, e soprattutto il sentire dei suoi cittadini, deve costruire un proprio modello, dinamico, flessibile, modulare e capace di tenere sotto controllo le forme di discriminazione che accompagnano, da sempre, i processi migratori, gli atteggiamenti di allarmismo, chiusura o pregiudizio verso gli stranieri. Sull’integrazione – ha concluso – stiamo cercando di promuovere l’integrazione dei cittadini di paesi terzi e coinvolgere la cittadinanza, l’atto siglato ci può sicuramente aiutare fornendo strumenti positivi”.