Dopo l’anteprima del 12 giugno con la musica strumentale del XVII secolo, il Festival Villa Solomei entrerà nel vivo a partire da venerdì 27 giugno. Oltre ai classici 3 giorni, l’edizione di quest’anno si arricchirà di una giornata in omaggio alla Festa della Musica, che dal 1982 anima le piazze di tutta Europa il giorno del solstizio d’estate.
Ulteriore novità è rappresentata dall’inserimento di un Concerto d’organo – ogni pomeriggio alle 17 – teso a valorizzare l’organo della Chiesa di San Bartolomeo tornato al suo splendore dopo il recente restauro.
Gli intervalli tra i concerti saranno inoltre animati da cantastorie che si sposteranno per le vie del borgo.
Resta invariato l’impianto delle tre giornate con 5 concerti al giorno (ad eccezione della domenica) a partire dalle ore 17, tutti ad ingresso libero e gratuito.
Questo, nel dettaglio, il programma:
FESTA DELLA MUSICA
Sabato 21 Giugno
La Festa della musica è una grande manifestazione popolare gratuita che si tiene il 21 giugno di ogni anno per celebrare il solstizio d’estate. È una festa aperta a tutti i partecipanti, amatori o professionisti, che desiderano esibirsi di fronte ad un vasto pubblico.
Lanciata in Francia nel 1982, la Fête de la Musique è diventata un autentico fenomeno che si iscrive in un contesto europeo che coinvolge ormai numerose città in tutto il mondo. In Europa dal 1995 hanno aderito, confederandosi in una Associazione europea, le città di Atene, Barcellona, Berlino, Budapest, Bruxelles, Lisbona, Liverpool, Losanna, Madrid, Napoli, Parigi, Praga, Roma, Senigallia (An), Lanuvio (RM). In Italia, in questi ultimi anni, numerose città hanno aderito all’evento. Da quest’anno anche Solomeo parteciperà a questa giornata europea.
IL PROGRAMMA
Omaggio al M° Fernando Sulpizi
ore 17.00 – Accademia Neoumanistica
PRESENTAZIONE
ORE 18.30 – Teatro Cucinelli
CONCERTO
I parte
Dalle Confessioni di sant’Agostino
Finale del I e II Libro per coro femminile
Giorgio Masciocchi – voce recitante
Coro Armoniosoincanto
Franco Radicchia – direttore
II parte
Sonetti dei temperamenti
per sax e marimba
Retropalco
per sax e pianoforte
Isabella Stabio – sax contralto e tenore
Gianni Maestrucci e Leonardo Ramadori – marimba
Benedetta Rossetti – pianoforte
III parte
Simbologie trasfigurate.
Rimembranze per clarinetto solo
Guido Arbonelli – clarinetto
IV parte
Da La Sapienza di Rosvita
Musiche di scena
Gradualis II, O Rex, Alleluia
Coro Armoniosoincanto
Giuseppe D’Angelo – celesta
Gianni Maestrucci e Leonardo Ramadori – percussioni
Franco Radicchia – direttore
Il programma presenta tre punti centrali della produzione tipografica e discografica di Hyperprism e delle opere di Fernando Sulpizi che hanno coinvolto musicisti di grande rilievo artistico. Dalla produzione per saxofono, ispirata da Isabella Stabio e incentrata su una tecnica compositiva che prevede sedici possibilità combinatorie nella gestione delle linee strumentali tra i diversi strumenti, a quella per clarinetto, legata alla figura indimenticata di Ciro Scarponi (1950-2006). Da Sonata trovadorica (il primo pezzo scritto Scarponi) attraverso Simbologie trasfigurate per clarinetto e ensemble (1974) fino alle ultime pagine scritte per l’amico: Rimembranze (2004) per clarinetto solo (che ripercorre le tappe salienti del rapporto tra i due, in una sorta di antologia della memoria in “quattro capitoli” ai limiti delle possibilità tecniche) e Dialoghi, che Scarponi non eseguì mai (la prima esecuzione si deve all’eccellente allievo Guido Arbonelli che ne ha curato la registrazione). Il programma si conclude con La sapienza di Rosvita, musiche di scena composte per la Sagra musicale umbra del 2003 dai Dialoghi drammatici di Rosvita di Gandersheim.
VENERDÌ 27 GIUGNO 2014
ore 17.00 – Chiesa di San Bartolomeo
“L’ORGANO RITROVATO”
Vibeke Astener – organo
Programma
G. B. Pescetti (1704 – 1766)
Sonata I
– Vivace e maestoso
– Allegro
– Minuetto
J. S. Bach (1685 – 1750)
Da Clavierübung II ”Goldbergvariationen”
– Aria
– Variations no. 1, 2, 3, 7, 13, 19
– Aria
G. F. Händel (1685 – 1759)
Voluntary VI
– Adagio
– Allegro
Dalle 17.30 – per le vie del borgo
“CANTASTORIE”
Hor ch’ amorosi accenti… musiche dal secolo degli affetti
Katerina El Ghannudi – voce e arpa rinascimentale
ore 18.00 – Teatro Cucinelli
“CONCERTO APERITIVO”
Quel cantastorie di Richard Strauss
Andrea Rucli – pianoforte
Claudia Grimaz – voce recitante
Programma
Richard Strauss (1864 – 1949)
Das Schhloß am Meere
Melologo per voce recitante e pianoforte su una poesia di Ludwig Uhland
Enoch Arden – Op.38
Melologo per voce recitante e pianoforte su un poemetto di Richard Tennyson
Racconto commovente e dolcissimo, Enoch Arden narra la storia di tre fanciulli: Enoch (“un rude figlio di marinaio reso orfano da un naufragio”), Philipp (“il figlio unico del mugnaio”), ed Annie (“la ragazzina più graziosa nel piccolo porto”) che spesso giocano insieme sulla spiaggia tra i relitti portati dal mare. Divenuti adolescenti Enoch e Philipp s’innamorano di Annie. Ella a Philipp preferisce Enoch – divenuto a sua volta marinaio – e lo sposa. Un giorno però Enoch s’imbarca per un lungo viaggio… Ne nasce una bellissima storia, semplice, dai contorni netti ma interiormente travagliata, dal sapore di leggenda. L’arte sofisticata di Tennyson regala all’ascoltatore immagini e simboli che si snodano con la naturalezza di una sapiente sceneggiatura. Sullo sfondo il mare, col suo muggito inquietante e ossessivo, fa da cornice alle vicende dei protagonisti e incarna la natura profonda, ineluttabile, dei sentimenti e del destino. Realizzato come melologo da Richard Strauss nel 1896, Enoch Arden fu accolto con successo tale da spingere l’autore a scegliere la stessa veste, l’anno successivo, per la sua versione di Das Schloss am Meere da Ludwig Uhland.
ore 19.30 – Piazza del Castello
“MUSICA PER LE VIE DEL BORGO”
Inseguendo l’assoluto
Kreisleriana / Le voci del mondo
Sonia Grandis – voce recitante
Michele Fedrigotti – pianoforte
Mauro Cerana – testo
Robert Alexander Schumann (1810 – 1856)
Kreisleriana
testo liberamente tratto da Le voci del mondo di Robert Schneider (1961)
Nel 1838 Robert Schumann compone otto “fantasie” per pianoforte raggruppate sotto il titolo di Kreisleriana come tributo a Johannes Kreisler, il bizzarro maestro di cappella protagonista dell’omonimo ciclo di racconti di Ernst Theodor Hoffmann. Descritto come un uomo “circonfuso di melodie e di armonie, dovunque si trovi”, Kreisler “dice di percepire come suono anche i colori, i profumi, le luci, e di sentire tutte queste cose intrecciate come in un meraviglioso concerto”. L’immaginario di Robert Schumann non poteva non restare colpito da una tale figura, sintesi dell’estetica romantica che eleggeva la musica a suo linguaggio, facendone terreno prediletto dell’ineffabile e dell’irrazionale. Nasce così una delle sue pagine più note e rappresentative, in cui il legame con l’extra-musicale – la più clamorosa delle contraddizioni del grande romantico – supera qualsiasi altra precedente declinazione. Nel 1961 Robert Schneider scrive Le voci del mondo, romanzo incentrato sulla figura di Elias Alder, genio dei suoni. Nel programma di questo concerto, le figure di Kreisler e Alder così come letteratura e musica, si intrecciano, in un gioco di “maschere” tipicamente schumanniano.
ore 21.15 – Anfiteatro
“CONCERTO SOTTO LE STELLE”
Da Monteverdi a Mina
Il lungo viaggio della musica italiana dal ’600 fino agli anni ‘60
Soqquadro Italiano
Vincenzo Capezzuto – voce
Claudio Borgianni – regia musicale
Luciano Orologi – sax e clarinetti
Simone Vallerotonda, tiorba, chitarra barocca, chitarra battente
Gabriele Miracle, percussioni e salterio
Programma
Soqquadro Italiano / Francesco Corbetta (1615 – 1681)
All’italiana
Giovanni Girolamo Kapsperger (1580 ca. – 1651)
Già risi del mio mal
Gino Paoli (1934)
Il cielo in una stanza
Claudio Monteverdi (1567 –1643)
Damigella tutta bella
Giovanni Girolamo Kapsperger (1580 ca. – 1651)
Toccata Seconda Arpeggiata
Roberto Soffici (1946)
Non credere
Barbara Strozzi (1619 – 1677)
Che si può fare?
Francesco Cavalli (1602 – 1676)
È rimedio al mal d’amore
C. Borgianni / G. G. Croce (1550 – 1609) / S. de Murcia (1673 – 1739):
La Tarantella de li denari
C. Borgianni / P. Limiti (1940) / O. Rinuccini (1562-1621) / M. Nobile / Claudio Monteverdi (1567 –1643):
Cantata degli amanti traditi (Viva lei – Lamento della Ninfa – Blue passacaglio)
Claudio Monteverdi (1567 –1643):
Sì dolce è ‘l tormento
C. Borgianni / D. Ortiz (1510 – 1570):
60’s Moon
Pietro Andrea Ziani (1616 – 1684):
Dormite oh pupille
Bruno Canfora (1924):
Mi sei scoppiato dentro al cuore
Claudio Monteverdi e Mina Mazzini, due personalità completamente diverse e lontane nel tempo ma legate da un sottilissimo “filo rosso” che giunge fino a noi. Quasi quattro secoli separano i due grandi artisti, eppure molti sono i punti in comune che li legano indissolubilmente: la città di Cremona; il loro essere rivoluzionari a dispetto della critica; il loro essere i simboli di un nuovo modo di fare spettacolo. Il percorso, ideato e diretto da Claudio Borgianni, si snoda all’interno del repertorio musicale italiano, dagli albori del Seicento fino ad arrivare al grande boom della canzone degli anni ’60. La particolarissima voce di Vincenzo Capezzuto diviene il vero filo conduttore di tutto il concerto; una voce, dalla tessitura rara e indefinita, capace di accompagnare il pubblico in questo viaggio tra epoche lontane ma inequivocabilmente intrecciate. Il repertorio musicale è costantemente in movimento, contaminato da diverse influenze musicali ed in continua fluttuazione tra la musica dei due autori e dei loro contemporanei. Un particolarissimo sguardo che cerca di rintracciare quei punti di continuità che inevitabilmente legano la nostra contemporaneità musicale al mondo barocco.
ore 22.45 – Piazza della pace
“A LUME DI CANDELA”
Il salotto di Wolfgang Amadeus Mozart
Ashley Slater – Soprano
Claudio Veneri – Fortepiano
Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791)
An Chloe
Dans un bois solitaire
Ah se in ciel, benigne stelle
Sonata per fortepiano in Do Magg. Kv 545
Allegro – Andante – Rondò
Ridente la calma
Das Veilchen
Chi sa, chi sa, qual sia
A fianco della più nota produzione operistica, i Lieder di Mozart rappresentano una testimonianza importante della costante attenzione del compositore alla vocalità. Un catalogo non amplissimo, ma segnato da perle assolute (l’unicum da Goethe Das Veilchen, Abendempfindung, Als Luise e in generale tutta l’incredibile fioritura del 1787) e che si snoda dagli anni giovanili a quelli estremi, utilizzando strutture, lingue e impostazioni diverse. Pagine a volte esplicitamente debitrici agli stilemi operistici o con impostazione virtualmente scenica, altre più autonome (adottando anche l’innovativa struttura durchkomponiert) trascinano il genere definitivamente fuori dai confini della Hausmusik. Partendo da soluzioni affini a quelle della produzione paterna e di Haydn, nello stile dell’arietta da Singspiel o della romanza francese, i Lieder di Mozart, nel progressivo abbandonare l’impostazione tradizionale, aprono la strada all’avvento beethoveniano e alla grande stagione romantica del genere. Al centro del programma la Sonata in do maggiore KV 545, esplicitamente pensata a scopi didattici, “à l’usage des commençants”.
SABATO 28 GIUGNO 2014
“L’ORGANO RITROVATO”
ore 17.00 – Chiesa di San Bartolomeo
Franz Hauk – organo
Dietrich Buxtehude (1637 – 1707)
Wie schön leuchtet der Morgenstern (Com’è splendente la stella del mattino)
Fantasia su corale BuxWV 223
Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791)
Sieben Variationen über “Willem van Nassau” (Sette Variazioni su “Willem van Nassau)
KV 25 (1766)
Johann Caspar Kerll (1627 – 1693)
Capriccio sopra il Cucù
Joseph Haydn (1732 – 1809)
Drei Stücke für die Flötenuhr (Tre pezzi per orologio musicale)
Johann Sebastian Bach (1685 – 1750)
Toccata D-Dur (Toccata in re maggiore) BWV 912
per le vie del borgo dalle 17.30
“CANTASTORIE”
“Mora chi vive in pianto / e viva solo a cui diletta il canto.”
Viaggio musicale sulle orme del poeta, musicista e avventuriero Bellerofonte Castaldi
Roberto Mattioni – voce e chitarra barocca
ore 18.00 – Teatro Cucinelli
“CONCERTO APERITIVO”
Vienna tra sogno e allucinazione
Roberto Giordano – pianoforte
Un programma raffinatissimo, che muove da Vienna e dal valzer, suo “figlio” più noto, collegando il soggiorno in città di Schumann a due omaggi al “più grande degli Strauss: Johann, non Richard”, come ebbe a scrivere Maurice Ravel. Faschingschwank aus Wien (letteralmente “Scherzo di Carnevale da Vienna”) chiude quella incredibile fase della prima produzione schumanniana interamente concentrata sul pianoforte. Composto tra il 1839 e il 1840, si articola come una “grande sonata romantica”, strutturandosi in cinque movimenti in cui i due estremi (più estesi e disposti contrariamente alla convenzione con un rondò in apertura e una forma-sonata in chiusura) incorniciano tre pagine più brevi. Diversissimi i due hommage: breve brano virtuosistico la parafrasi su temi del Fledermaus di Johann Strauss quello di Alfred Grünfeld, prima stesura del poème choréographique di Ravel il secondo, meditato come grande omaggio alla città di Vienna già dal 1906, poi realizzato nel 1920 (nella triplice versione per pianoforte solo, pianoforte a quattro mani e orchestra) per Djaghilev. Il quale, per una volta, fallì nel suo giudizio non coreografando più la partitura e, di fatto, aprendo la strada al suo ininterrotto successo nel repertorio sinfonico.
ore 19.30 – Piazza del Castello
“MUSICA PER LE VIE DEL BORGO”
Classico Terzetto Italiano
Ferdinando Carulli (1770 – 1841)
Fantasia op.123 sulla canzonetta veneziana “O pescator dell’Onda”
(opera inedita in epoca moderna)
Introduction d’Hummel – Adagio de Beethoven – Andante et Variations – Largo/Adagio – Allegretto
Francesco Molino (1768 – 1847)
Grand Trio Concertant op. 30
Larghetto – Tema con variazioni – Minuetto – Rondò
Wenzeslaus Matiegka (1773 – 1830)
Notturno op. 21
(dedicato al Conte Johann-Karl Esterházy)
Allegro moderato – Minuetto – Lento e patetico – Zingara – Tema con Variazioni sulla Serenata “Mädchen, o schlummre noch nicht!” di J.F.A.Fleischmann
Classico Terzetto Italiano
Ubaldo Rosso – flauto
Carlo De Martini – violino e viola
Francesco Biraghi – chitarra
Il programma proposto dal Classico Terzetto Italiano fornisce diversi motivi di interesse storico e musicale. La presenza dei due virtuosi della chitarra Ferdinando Carulli e Francesco Molino, che vissero e operarono nella Parigi del primo Ottocento, ci rimanda alla celebre querelle che si sviluppò tra i sostenitori dei due maestri italiani. Carulli era giunto a Parigi da Napoli nel 1808 e si era affermato molto rapidamente come un grande virtuoso del suo strumento. Molino, piemontese, arriverà più tardi, nel 1820, dopo avere compiuto esperienze come violinista e violista alla Corte di Torino, e subito contendendo il primato al napoletano. Accanto ai due italiani Wenzeslaus Matiegka, compositore boemo che visse e operò a Vienna negli anni del Congresso. Qui conobbe Schubert che elaborò dal Notturno op. 21 un Quartetto, rimasto incompiuto. Da notare che il tema del Largo di Matiegka verrà utilizzato dallo stesso Schubert in una delle sue più importanti opere da camera, il Quintetto in Do maggiore, op. 163. Il Classico Terzetto Italiano ripropone la bellissima stesura originale del Notturno di Matiegka, integralmente riscoperto, un lavoro ispirato e di notevoli proporzioni che rivela un compositore di grande valore e una sonorità mitteleuropea di grande fascino.
ore 21.15 – Anfiteatro
“CONCERTO SOTTO LE STELLE”
Tango, Cinema e altre storie……
Carlos Gardel (1890 – 1935)
El Dìa Que Me Quieras
Mi Buenos Aires Querido
Luis Bacalov (1933)
Ricercare Baires 1
Vicente Greco (1886-1924)
Rodriguez Peňa
Isaac Albéniz (1860 – 1909)
Tango
Ángel Gregorio Villoldo (1861 – 1919)
El Choclo
—
Claude Debussy (1862 – 1918)
Claire de Lune per violino e pianoforte
Astor Piazzolla (1921 – 1992)
Milonga in Re per violino e pianoforte
Luis Bacalov
Astoreando per violino e pianoforte
—
Luis Bacalov (1933)
Seduction
dal film “Assassination tango” di Robert Duvall
Luis Bacalov/Max Bruch
Kol Nidrei
da “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini
Werner Thomas-Mifune (1941)
Haydn’s Südamerikanische Saitensprünge
Ennio Morricone (1928)
Indagine
da “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri
Astor Piazzolla
Libertango
Luis Bacalov
Il Postino
“Il postino” di Michael Radford
Luis Bacalov & friends
Luis Bacalov – pianoforte
Andrea Cortesi – I violino
Gloria Ferdinandi – II violino
Federico Micheli – viola
Ivo Scarponi – violoncello
Massimo Santostefano – contrabbasso
Luis Bacalov, argentino, è una figura musicale complessa e completa, pianista dal tocco affascinante, direttore d’orchestra versatile, compositore noto per collaborazioni eccellenti nel cinema (nel 1996 vinse premio Oscar per la colonna sonora del film “Il Postino” di Michael Radford). Soprattutto come pianista, Bacalov è rimasto fortemente attaccato alla cultura musicale Sudamericana, di cui è un alfiere nel mondo. Il programma per pianoforte e quintetto nasce dalla collaborazione nata nei primi anni 2000 tra Luis Bacalov e il violinista Andrea Cortesi, che ha visto progetti con orchestra d’archi e da camera che spaziano dal repertorio del compositore Bacalov, passando per il Sudamerica fino alla musica colta europea. Il programma si divide tra temi nati per il cinema trasposti per pianoforte e quintetto d’archi di Bacalov e Morricone, tra cui spicca il celebre “Postino”, brani per piano solo di Gardel, Bacalov, Villoldo, Albéniz, Piazzolla, e alcune divagazioni dall’ironia al romanticismo che vedranno come attori sia il quintetto d’archi che Andrea Cortesi in duo violino e pianoforte con il grande musicista argentino.
ore 22.45 – Piazza della pace
“A LUME DI CANDELA”
Suoni e ritmi delle Americhe
George Gershwin ( 1898 – 1937)
Suite American Rhapsody
Arr. E. Quondampaolo
SUITE ELDORADO
Pedro Elías Gutiérrez (1870-1954)
Alma Llanera
Luis Antonio Calvo (1882 – 1945)
Lejano Azul
L.U. Bueno
El Cucarron
Luciano Fancelli (1928– 1953)
Acquarelli Cubani
Arr. E. Quondampaolo
Gerardo Iacoucci
Duke Ellinghton medley
Solitaire Ensemble – Quintetto italiano di Clarinetti
Simone Salza – clarinetto e sassofono
Alfredo Natili – clarinetto piccolo e clarinetto
Renato Settembri – clarinetto
Ermete Quondampaolo – corno di bassetto
Roberto Petrocchi – clarinetto basso
Vera e propria antologia di repertori vari, trascritti per il duttile organico del quintetto di clarinetti, il programma si apre con la suite American Rhapsody dalle più celebri composizioni di Gershwin: Un Americano a Parigi e Rapsodia in blu, in cui Il connubio tra il linguaggio della musica colta e quello del jazz va a formare lo stile tipico del compositore. Suite Eldorado si basa invece su tre composizioni della tradizione popolare dell’America del sud, la prima di origine venezuelana (Alma Llanera) e le altre due di origini colombiane (Lejano Azul di Calvo e El Cucarron di Bueno). Acquarelli Cubani è un brano del fisarmonicista Luciano Fancelli, folignate di nascita ternano di adozione. Contemporaneamente all’attività di concertista si dedicò alla composizione e i suoi lavori furono pubblicati da Ricordi, Berben, Campi ed altre case musicali. Come fisarmonicista spaziò dalla musica classica alla musica leggera e al jazz mettendo a punto alcune migliorie tecniche sulla fisarmonica che furono utilizzate in seguito dai costruttori dello strumento. Duke Ellinghton medley è stato composto da Gerardo Iacoucci espressamente per il Solitaire Ensemble. Iacoucci è un musicista a tutto tondo i cui interessi spaziano dalla musica leggera , pop, jazz, alla musica classica. Il medley proposto comprende le melodie fra le più note del grande jazzista americano: In a sentimental mood, Satin doll, Sophisticated Lady, Take the “a” train.
DOMENICA 29 GIUGNO 2014
ore 17.00 – Chiesa di San Bartolomeo
“L’ORGANO RITROVATO”
Theodor Grünberger (1756-1820)
ex Missa Nr.4 sol maggiore:
Kyrie – Offertorio – Sanctus
Nicolò Moretti (1763-1821)
Rondò in do maggiore
Sonata in do minore
P. Davide da Bergamo (1791-1863)
Elevazione
Suonatina do maggiore
Giovanni Quirici (1824-1896)
3 Versetti per il Gloria
(Andante – Larghetto – Moderato)
Vincenzo Petrali (1832-1889)
Marcia dopo la Messa
Roland Muhr – organo
per le vie del borgo dalle 17.30
“CANTASTORIE”
Rossiniana – Ouverture ed arie rossiniane nelle trascrizioni d’epoca per flauto e chitarra
Fabio Ceccarelli – flauto traverso
flauto Heinrich Gresner – Dresda (1810) copia di Rudolf Tutz (Innsbruck, 2006)
Fabiano Merlante – chitarra
Chitarra da Jean-Nicolas Grobert (Paris, 1830 ca.) copia di Toni De Stefano (Milano, 2009)
ore 18.00 – Teatro Cucinelli
“CONCERTO APERITIVO”
La spagna in musica e danza – Un viaggio nella musica iberica del ‘900
Manuel De Falla (1876 – 1946)
Suite da “El amor brujo”:
Danza del juego de amor – Danza del terror – Cancion del fuego fatuo – El circulo magico – Danza ritual del fuego
Joaquín Nin (1879- 1949)
Vieja Castilla – Andaluza
Manolo Sanlúcar (1943)
Panaderos Flamencos
Isaac Albéniz (1860 –1909)
Granada
Enrique Granados (1867–1918)
Danza spagnola n. 3
Federico García Lorca (1898–1936)
Los Reyes de la Baraja
Manuel De Falla (1876 –1946)
Suite da “El sombrero de tres picos”:
Danza del Corregidor – Danza de la molinera –
Danza del Molinero
Elaborazioni di Roberto Porroni
Klaidi Sahatci – violino
Roberto Porroni – chitarra
Josè Moro – danzatore di flamenco
Incorniciato dalle suite dei due celebri balletti di Manuel De Falla (El amor brujo del 1915 e El sombrero de tres picos, composto nel 1919 per Serghei Diaghilev, per la coreografia di Léonide Massine e le scene di Pablo Picasso) il programma è interamente incentrato sulla produzione iberica e sull’inesauribile linfa che questa trasse dal repertorio folklorico, ricchissimo di spunti e suggestioni. Accanto ai grandi Albeniz e Granados, alfieri del “nazionalismo musicale” spagnolo (entrambi i brani proposti sono trascrizioni da originali pianistici), i meno ascoltati Joaquin Nin, nato nella colonia spagnola di La Habana e autore di numerose trascrizioni dal repertorio tradizionale iberico, e Manolo Sanlúcar, considerato una delle voci più autorevoli della produzione flamenca dei nostri giorni. Con loro Federico Garcia Lorca, musicista prima ancora di essere poeta, costantemente in ascolto del repertorio popolare della sua terra, di cui fu attento studioso e conoscitore “… è il suono che affascina. […] Possiamo dire che tutte le cose suonano. Suona la luce, suona il colore, suonano le forme”.
ore 19.30 – Piazza del Castello
“MUSICA PER LE VIE DEL BORGO”
Flow, my tears
John Dowland (1563-1626)
Flow, my Tears (elaborazione di Pietro Tagliaferri)
Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736)
Stabat mater: duetto
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Qui sedes dalla Messa in si minore
Aria: Bereite dich, Zion dal Weihnachts-Oratorium
Aria: Vergnügte Ruh, beliebte Seelenlust dalla omonima Cantata BWV170
Antonio Vivaldi (1678-1741)
da Juditha Triumphans: Veni, veni me sequere fida
Ensemble Riverberi
Giovanni Duci – controtenore
Pietro Tagliaferri – sax soprano
Stefano Pellini – organo
Fabio Guidolin – violoncello
Il duo Riverberi (sax soprano e organo), sulla scena musicale da molti anni, soprattutto in ambito europeo, raddoppia la propria compagine con la presenza del violoncello e della rara voce di controtenore in un programma di grande singolarità. Nel segno di quella “rispettosa contaminazione” che da sempre caratterizza la poetica del Progetto Riverberi, verranno proposte pagine di autori antichi (il celebre Lamento di Dowland, arie da cantate di Vivaldi e di Bach, pagine strumentali del Settecento), eseguite secondo la prassi dell’epoca, ma con la presenza, come strumento concertante con la voce del controtenore, del sax soprano, la cui sonorità sorprendentemente si adatta a questo repertorio, rispettandone spirito e poesia e conferendo al contempo un colore tutto particolare, gradevole e intrigante. Il nuovo organico, di recente costituzione, è già stato accolto in varie città italiane, con concerti svolti nel corso del 2013 e altri già programmati per il prossimo anno. Ne fanno parte quattro musicisti accomunati, oltre che dalla passione per l’insegnamento delle loro rispettive specialità musicali, da un’intensa attività concertistica, come solisti o come componenti di varie compagini strumentali.
ore 21.15 – Anfiteatro
“CONCERTO SOTTO LE STELLE”
Misa Criolla
Coro Canticum Novum
Paolo Macedonio – voce, charango, chitarra;
Vincenzo Ritoliposi – contrabbasso
Anna Aurigi – Soprano
Roberto Aronne – Quena, Flauto, Percussioni
Daniela Scaletti- Pianoforte
Gruppo BAMP – percussioni
Composta nel 1963, la Missa Criolla è certamente l’opera più conosciuta del compositore argentino Ariel Ramìrez (1921-2010). Formatosi come pianista a Santa Fe e successivamente come compositore al Conservatorio Nacional di Buenos Aires, Ramìrez affiancò da subito al percorso accademico l’innato interesse per il patrimonio folklorico della sua terra e di altre zone del sud America. Dopo il rituale viaggio in Europa, negli anni ’50, la consapevolezza della propria specificità di compositore sud americano arriva negli anni ’60. Lo stesso compositore ne parla: “All’arrivo in Argentina tutto mutò nella mia vita: la mia carriera si andava affermando e le mie canzoni a diventare molto popolari; con il tempo l’Europa si allontanò […] Cominciai a cercare e raccogliere informazioni”. Fu grazie all’incontro con Padre Catena, che prese forma l’idea “che aveva dell’incredibile: la realizzazione di una messa con ritmi e forme musicali della nostra terra”. Nella sua fusione di ritmi ispano-americani e forme della tradizione liturgica, la Missa Criolla, giunta in Europa nel 1967, è ancora oggi un unicum di grande fascino e duraturo successo.