Una seria e rigorosa spending review andando a rinegoziare con ogni fornitore le vigenti condizioni economiche sottostanti ai rapporti in essere: dopo Narni, anche l’amministrazione di Corciano, in un momento che viene definito di “cambiamento piuttosto che di crisi”, tenterà di recuperare il 5% di risorse su ogni contratto in essere.
L’ANNUNCIO – Come spiegano il sindaco Cristian Betti e l’assessore al bilancio Franco Baldelli: “Prima di andare a chiedere soldi, vediamo come e dove possiamo incidere noi: daremo vita ad una seria e rigorosa spending review andando a rinegoziare con ogni fornitore le vigenti condizioni economiche sottostanti ai rapporti in essere”. Per Betti, si tratta di “una misura importante che va a contrarre i costi dell’ente per far fronte ai tagli imposti dal Governo centrale (a seguito dell’ultimo intervento, a Corciano non giungeranno ulteriori 200mila euro di risorse) e questo – ribadisce – senza tagliare i servizi e, soprattutto, evitando di ricorrere all’inasprimento fiscale”.
TASSE E BILANCIO – Il Comune, tra l’altro, è uno dei 900, sugli 8000 in Italia, il quarto in Umbria con popolazione superiore ai 15mila abitanti, che avendo iniziato a ragionare sulle tariffe della IUC, l’imposta unica comunale su casa e rifiuti composta da tre tributi Imu, Tari e Tasi, sarà in grado di effettuare entro il 23 maggio l’invio al Ministero dell’Economia e delle Finanze delle delibere riguardanti le aliquote e relative detrazioni, in modo tale che lo stesso possa pubblicarle sul sito www.finanze.it entro il 31 maggio (l’argomento è stato discusso nella seduta del Consiglio Comunale del 19 maggio). “Ciò – spiega ancora Baldelli – è un passaggio propedeutico all’approvazione del Bilancio di Previsione, che la legge consente entro luglio, ma che vorremmo sicuramente effettuare prima. Ogni anno la gamma di scelte ed i gradi di libertà diminuiscono – aggiunge l’assessore – ed è fondamentale decidere su quali aspetti non arretrare”.
IL CONTENIMENTO DELLE SPESE – “Per questo – aggiunge ancora Baldelli – davanti ad una fase complessa come quella attuale, io non ipotizzo certo di chiudere un asilo nido, ridurre gli interventi di inclusione sociale, ovvero sopprimere servizi, anche nella consapevolezza che sul territorio non sono più differibili interventi vari di manutenzione. Tuttavia, i vincoli del patto di stabilità uniti ai tagli che continuano ad interessare le risorse spendibili da parte delle amministrazioni comunali, impongono una serie di azioni a salvaguardia dei livelli finora garantiti. E, a meno di non ipotizzare interventi sulla fiscalità locale piuttosto che sulla contribuzione richiesta alle famiglie per l’accesso ai servizi a domanda individuale, dai così detti ‘tempi integrati’ a mense, trasporto scolastico, centri estivi, voci che qui a Corciano, rispetto all’intera regione, hanno i costi tra i più bassi in assoluto – spiega ancora – andremo a rinegoziare tutti i contratti di fornitura”. Sarà uno sforzo importante, evidenziano gli amministratori “ed in tal senso – conclude Baldelli – sono state date ai funzionari direttive stringenti per il contenimento delle spese. Non voglio azzardare cifre, però ci aspettiamo di recuperare almeno il 5% su ogni contratto di fornitura, così da avere a disposizione risorse da reinvestire necessariamente nel tessuto corcianese”.