Anche a Corciano si apra un punto di ascolto anti-usura. Lo chiede Emanuela Boccio, capogruppo del Partito Democratico che sul tema ha presentato un ordine del giorno che nell’ultima riunione del consiglio comunale del 28 aprile è stato votato ed approvato all’unanimità con l’integrazione dell’emendamento proposto da Luca Merli di Forza Italia: il consigliere di minoranza ha chiesto di aggiungere fra i casi di usura su cui fornire assistenza anche i casi di usura bancaria.
Al momento è ancora da definire tecnicamente come sarà il centro, ma sicuramente è previsto un numero telefonico a cui le persone in difficoltà su tali temi potranno rivolgersi.
LE PREMESSE – Secondo Boccio, “la crisi economico-finanziaria degli ultimi anni ha gravemente inciso sulla situazione economica delle famiglie e delle imprese italiane costringendole spesso ad indebitarsi; a seguito della politica di “credit crunch” attuata dagli Istituti di credito è diventato molto difficile per le famiglie ma anche per le imprese, specialmente se piccole, ottenere credito e finanziamenti in genere; spesso il bisogno e la mancanza di alternative ha spinto e spinge, gli operatori economici a rivolgersi a finanziatori non soltanto non istituzionali ma anche pericolosi e spesso legati alla malavita che profittando del bisogno del soggetto gli impongono condizioni insostenibili che spessissimo lo portano alla rovina e a volte inducono alla disperazione e al suicidio”.
LA CRISI IN UMBRIA E IN ITALIA – Per la consigliera, “in Umbria, secondo ADOC Umbria moltissime richieste di aiuto, rispetto a fenomeni di usura sono riconducibili al gioco; in Italia l’usura frutta alla malavita, nella maggior parte dei casi organizzata, almeno 20 miliardi di euro. La Mafia da sola gestisce un giro di affari di 6 miliardi di euro secondo la denuncia di SOS Impresa – Confesercenti. A fare le spese del fenomeno ‘usura’ sono oltre 600.000 persone, in maggioranza commercianti: in Campania, Sicilia e Lazio si concentra la maggior parte delle vittime ma anche in Umbria le richieste di aiuto sono cresciute esponenzialmente negli ultimi anni”.
LA SCARSITA’ DI RISORSE – “Negli ultimi anni le risorse per le Associazioni antiusura sono andate riducendosi anche a causa della mancanza di stanziamenti, sia da parte sia dei Governi che si sono succeduti sia degli attori che avrebbero dovuto sovvenzionare l’attività delle Associazioni di assistenza alle vittime e di contrasto al fenomeno”, continua ancora Boccio. Rispetto al fenomeno dell’usura è necessaria un’azione di informazione mirata, volta a prevenire il fenomeno in quanto è fondamentale rendere le edotte persone sulle e sulle conseguenze dell’usura sui vari aspetti della vita sociale, economica e soprattutto personale delle vittime e sui meccanismi che portano a cadere in quella spirale di disperazione”.
LE RICHIESTE – Premesso quanto sopra, Boccio, nel suo ordine del giorno, chiede che “il Sindaco e la Giunta ad attivarsi per far sì che a Corciano sia aperto al più presto un Punto di ascolto Antiusura che possa aiutare le persone cadute nelle mani degli usurai e si chiede di promuovere presso la popolazione, le associazioni di Categoria, ecc. tutte le azioni possibili allo scopo di informare e prevenire fenomeni usurari nel territorio di Corciano. Oltre ciò, si chiede di inviare il presente ordine del giorno al Governo e alla Commissione Affari Sociali per chiedere la messa a disposizione delle risorse necessarie in primis, a livello nazionale, per affrontare il problema dell’usura in modo efficace”.