La Regione Umbria ‘sfrattata’ da un capannone di Solomeo che utilizzava come deposito documenti: non per motivi economici (leggi: mancati pagamenti) ma perché l’immobile è stato acquistato da un noto imprenditore della zona: entro sei mesi, dunque, Palazzo Donini dovrà trovare una sistemazione alternativa, perché a settembre il nuovo proprietario prenderà possesso del suo acquisto.
IL BANDO – La notizia è riportata da La Nazione: posto che i documenti non potranno sparire, entro settembre l’Ente guidato da Catiuscia Marini dovrà trovare un nuovo capannone per ‘ospitare’ i preziosi faldoni: in questi giorni Sviluppumbria sta studiando un bando di gara ad hoc per trovare una sede adeguata, non in affitto, ma tramite una permuta che permetta di acquistare il nuovo archivio. Allo scopo, la Regione sarebbe disposta a sacrificare degli immobili in suo possesso – trenta in tutto – per trovare la nuova sede dell’archivio storico.
LA BEFFA – E pensare che proprio in questi giorni la Regione sta portando a termine il trasferimento del personale dalla sede della Pievaiola a quella del Broletto, trasferendo nel capannone di Solomeo i documenti della Pievaiola; documenti che a breve, visto il cambio di proprietario dell’immobile in cui arriveranno tra qualche giorno, cambieranno di nuovo casa.