È nato “Hub Corciano”, il primo spazio “co-working” del perugino ed uno dei tasselli di “Corciano Factory”, l’incubatore diffuso in cui soggetti pubblici e privati possano lavorare al sostegno di “start-up” legate a settori di eccellenza, internet, biotecnologie, energie rinnovabili.
“Il sindaco di un territorio – ha detto il primo cittadino di Corciano, Cristian Betti – spesso viene visto come un’agenzia interinale, che indirizza in un posto di lavoro. È svilente, non è questo il suo ruolo e la sua funzione ed è svilente anche per i giovani che ‘bypassano’ la consapevolezza che in questo momento serve rimboccarsi le maniche per immaginare un futuro nuovo. Occorrono creatività, flessibilità e spazi dove incontrarsi. Sono questi l’humus, il terreno fertile in cui attività di successo possano svilupparsi”.
Il Comune – riferisce un comunicato – ha predisposto un protocollo d’intesa con i soggetti che potranno garantire vita al progetto, quali Sviluppumbria, Gepafin, Banca di Mantignana, Università degli studi, Inps, altre comunità scientifiche, ma se ne potranno aggiungere altri.
Hub Corciano, che fa parte del network nazionale Cowo nato nel 2009 ed il cui programma di affiliazione ha superato, ad oggi, i 50 spazi in tutta Italia, si estende su più di 400 metri quadrati al primo piano di una struttura posta a Taverne di Corciano al cui allestimento hanno lavorato operai incaricati dal Comune con borse lavoro tramite i servizi sociali.
Oltre allo spazio coworking dotato di 30 postazioni, alcune all’interno di uffici chiusi, fornite anche di Pc connessi a internet, stampante, fotocopiatrice, scanner, telefono e fax, previste sala riunioni con videoproiettore, aule didattiche, persino uno spazio con tre microonde e un frigorifero.
“L’idea di fondo – ha ribadito Betti – è mettere a disposizione spazi differentemente strutturati, da vivere per periodi più o meno lunghi ed anche a ore, ma anche una rete di contatti, professionisti, servizi e risorse a servizio dell’imprenditoria. Giovani e meno giovani, in un ambiente favorevole, a costi popolari e diversificati a seconda delle tipologie di utilizzo, potranno superare le difficoltà iniziali del fare impresa ed avviare senza patemi d’animo un’attività che possa crescere, ingrandirsi e procedere con le sue gambe”.
