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domenica 22 Dicembre 2024
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Intervista esclusiva al sindaco di Corciano Cristian Betti: priorità lavoro e sicurezza

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bettiLa finestra dell’ufficio del sindaco del Comune di Corciano si affaccia su di un vasto panorama di colline alberate e centri abitati, zone commerciali e campi coltivati. Da qui Cristian Betti – 34 anni a marzo, una laurea in scienze della comunicazione e una in antropologia – ammira una buona parte del territorio che è stato chiamato ad amministrare durante le elezioni della primavera 2013.

Come ci si sente ad essere un sindaco così giovane?

La sera dopo la proclamazione non riuscivo a dormire. Sono il sindaco di Corciano – mi dicevo – 22mila abitanti, uno dei comuni più dinamici dell’Umbria: mi sono sentito investito di una responsabilità enorme. Ho trovato sicurezza nella squadra creata sia in giunta che in consiglio con cui c’è grande affiatamento nell’affrontare questa esperienza. Il fatto di essere giovane non significa per forza essere più bravi di persone più attempate, però gioventù è anche sinonimo di entusiasmo, di slancio, anche di sfrontatezza: caratteristiche secondo me fondamentali per guidare un comune con tutte le difficoltà in cui viviamo in questo periodo.

Un punto di forza e un punto debole di Corciano?

L’attivismo economico nonostante le difficoltà e l’attivismo sociale sono un punto di forza. Un punto debole è la natura di “entità a sé” di Corciano ma che può anche rappresentare un punto di forza: Corciano è il raccordo fra due aree come il perugino e il lago Trasimeno.

Possiamo fare un bilancio di questi primi mesi?

Il bilancio è molto positivo. Stiamo seguendo alla lettera il programma elettorale. Come promesso, abbiamo subito messo in liquidazione l’istituzione “Corciano Domani”. Ora stiamo realizzando diversi impegni legati al sociale. Abbiamo regolamentato l’erogazione di contributi alle persone più bisognose per assicurarci che i soldi vengano spesi bene. Ad esempio se una famiglia è in difficoltà per delle scadenze, non consegniamo il denaro agli interessati ma sono i servizi sociali del comune a saldare il pagamento. Inoltre il contributo economico nei pochi casi in cui verrà dato sarà a fronte di un aiuto alla comunità, come la potatura di un prato: servirà a scoraggiare furbetti. Poi c’è la dispensa solidale: non più soldi ma beni di prima necessità. Raccogliamo le eccedenze alimentari della grande distribuzione per distribuirle ai meno abbienti.

Il lavoro è anche qui una emergenza?

È la cosa più pesante. Molti vengono da me a chiedere una mano, ma non è il mio compito. Il sindaco non è una agenzia interinale: non posso chiamare un’azienda e
chiedergli di assumere qualcuno. Il dovere dell’amministrazione è quello di creare le occasioni affinché le aziende possano assorbire forza lavoro. Importante è l’iniziativa che stiamo lanciando in questo senso: “Corciano Factory”.

Di che si tratta?

È un incubatore di imprese pensato per creare nuovi modelli di sviluppo con il coinvolgimento di enti pubblici e privati come Sviluppumbria, Banca di Mantignana, Gepafin, Inps, Università degli Studi di Perugia. Sarà un insieme di iniziative diffuse sul territorio per dare nuovi impulsi ad imprese che operano in settori competitivi come hi-tech, biotecnologie, energie rinnovabili. La prima tappa si chiamerà “Corciano Hub”, che inaugureremo a febbraio con l’aiuto di alcuni privati.
Sarà un luogo dove imprese in fase di avvio, che non possono pagare l’affitto, potranno usufruire di spazi con postazioni pc, uffici e sala riunioni. La seconda tappa di questo percorso sarà lo “Sportello Energia”, uno spazio dedicato ad imprese e famiglie dove sarà fornita consulenza su fotovoltaico ed energie rinnovabili. E poi ci sarà l’incubatore di imprese vero e proprio: uno spazio dove chiunque avrà una idea vincente potrà trovare tutto il necessario per farla partire, dai finanziamenti al supporto logistico. Al momento abbiamo individuato una sede provvisoria ma mi piacerebbe stabilirlo in una struttura dismessa come quella dell’ex Ellesse”.

Buttiamoci sulla politica: Renzi premier?

Lo vedo molto bene.

E premier in un governo di scopo con l’appoggio di Forza Italia, come lo vede?

Molto male.

Segreteria Regionale del PD, Leonelli o Fancelli?

Leonelli (renziano ndr)

Come sono i rapporti con l’opposizione?

Sono buoni: sono diversi anni che sto in comune, prima come consigliere poi assessore. Per la prima volta con le opposizioni si riesce a ragionare non in termini ideologici ma sulle cose concrete e spesso ci si trova d’accordo. Un rapporto costruttivo, anche grazie alla loro disponibilità.

Cosa le ha lasciato la precedente amministrazione di Nadia Ginetti?

Sono veramente cresciuto, anche come uomo, nella precedente amministrazione. Non rimpiango niente: è stata una crescita professionale e umana enorme.

Che stipendio prende il sindaco di Corciano?

Circa 2.100 euro netti, una parte dei quali va come contributo al partito.

Quando sarà inaugurato l’Iperconad e cosa rappresenterà?

Credo fra settembre e ottobre prossimi, ma è d’obbligo il condizionale. Sarà un grande motore di sviluppo, se gestito bene. Bisogna ragionare in termini di attrattiva. Faccio un esempio: quando si avviò l’espansione della zona commerciale di Taverne i commercianti di Ellera ebbero paura per i propri affari ma quando recentemente è entrata in crisi Taverne i negozi di Ellera sono stati i primi a preoccuparsi per la perdita dell’affluenza di persone. Un soggetto trainante può fare bene se ben gestito.

Recentemente è molto sentita la questione sicurezza anche a Corciano, un nuovo problema?

È più un problema di sicurezza percepita che reale. Ma una situazione nella norma come l’attuale può facilmente peggiorare se non raccogliamo alcuni segnali. Stiamo portando avanti tre progetti: la videosorveglianza nelle zone Girasole ed Ellera con otto telecamere; il turno notturno dei vigili urbani per cui saremo, con Perugia, l’unico comune ad averlo in Umbria; il tavolo interforze con cui cercheremo il coordinamento ottimale con le altre forze dell’ordine evitando sovrapposizioni.

Come è nata la sua passione politica?

Mio nonno Gino era comunista fino al midollo e quando ero piccolo in casa circolavano tante storie di scazzottate con i democristiani di Castelvieto. Da lì l’interesse per i vari sistemi politici, ma non sono mai stato comunista, seppur di sinistra. Qualche anno dopo, nel periodo in cui frequentavo l’università e lavoravo in un pub per pagare la retta, degli amici mi chiesero di candidarmi in consiglio comunale. E da lì è nato tutto.

Ultimo libro letto?

Sono un appassionato di romanzi storici. Sto leggendo Jerusalem, di Andrea Frediani.

Ultimo film visto?

Ancora storia: “L’Ultimo dei Moicani”.

Musica preferita?

La musica leggera italiana.

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