Tutto esaurito al Teatro della Filarmonica per il primo spettacolo della prima stagione teatrale di Corciano.
L’appuntamento è martedì 7 gennaio (data unica – ore 21,00) con ‘Discorsi alla Nazione’ di Ascanio Celestini, una riflessione lucida e disincantata, a tratti esilarante e dalla morale profonda, sulla dimensione democratica dell’oggi, oscillante tra politica e sociale.
“Iniziare la Stagione di prosa con il tutto esaurito – sottolinea l’assessore alla attività culturali e sviluppo economico Lorenzo Pierotti – equivale ad una scommessa vinta. L’intera Amministrazione crede da sempre nella forza propulsiva della cultura, come elemento aggregativo e di valorizzazione economico-turistica, ed iniziare il percorso all’interno del circuito regionale del teatro Stabile dell’Umbria in questo modo, non può che invitarci ad insistere su questa linea”.
Il cartellone prosegue il 29 gennaio (sempre data unica – ore 21,00) con ‘Il fantasma di Canterville’, liberamente tratto da Oscar Wilde ed interpretato da una delle ‘signore’ del teatro italiano, Lucia Poli che ha curato anche la regia.
Il percorso, complessivamente sei opere che si dipaneranno fino al 5 aprile – aggiunge Pierotti – è stato predisposto ad hoc a ‘misura corcianese’ e costruito analiticamente dal TSU e da noi dell’Amministrazione, con un occhio rivolto alla contemporaneità, senza dimenticare il rapporto con le scuole, elementari e medie, visto che nel nostro territorio non ci sono istituti superiori. Si è cercato di mantenere il carattere di esclusività degli spettacoli e tranne quello di apertura, presente anche nella stagione di Gubbio, gli altri saranno fruibili solo nel bellissimo Teatro della Filarmonica, che in questo modo, dopo i restauri terminati nel 2008, esce da una fase di sottoutilizzo ed accoglie alcune delle tipologie di proposte, dalla prosa alla danza, su cui poter investire, all’altezza del valore e del significato della struttura stessa”.
Il percorso, complessivamente sei opere che si dipaneranno fino al 5 aprile – aggiunge Pierotti – è stato predisposto ad hoc a ‘misura corcianese’ e costruito analiticamente dal TSU e da noi dell’Amministrazione, con un occhio rivolto alla contemporaneità, senza dimenticare il rapporto con le scuole, elementari e medie, visto che nel nostro territorio non ci sono istituti superiori. Si è cercato di mantenere il carattere di esclusività degli spettacoli e tranne quello di apertura, presente anche nella stagione di Gubbio, gli altri saranno fruibili solo nel bellissimo Teatro della Filarmonica, che in questo modo, dopo i restauri terminati nel 2008, esce da una fase di sottoutilizzo ed accoglie alcune delle tipologie di proposte, dalla prosa alla danza, su cui poter investire, all’altezza del valore e del significato della struttura stessa”.
Il Teatro che nel 2005 era stato donato dalla società Filarmonica al Comune, confidando in un’opera di restauro, è tornato fruibile nel 2008, in occasione della 47esima edizione del Corciano Festival, dopo tre anni di lavori finanziati con fondi del bilancio comunale e fondi strutturali europei della Regione dell’Umbria per un ammontare di 1.680.000 euro. Risalente alla fine del 1800, costituisce un corpo autonomo pur in continuità con il complesso della Chiesa Museo di San Francesco. A finanziarne la costruzione, con 10.000 lire, monsignor Nazareno Marzolini, sacerdote perugino e la prima destinazione fu ospitare gli spettacoli dei giovani seminaristi. L’intero complesso venne venduto dalla Curia nel 1959, il convento passò ad un privato del posto ed il teatrino alla Società Filarmonica, mentre la Sovrintendenza prese sotto la propria tutela la Chiesa di San Francesco. La società Filarmonica, esistente dal 1882, ampliò la struttura, creando un avancorpo alla parte più antica. Al suo interno il teatrino ospitava un prezioso sipario realizzato nel 1906 dal pittore perugino Lorenzo Carloni, in cui è raffigurato un episodio di storia locale relativo all’incontro tra il cardinale Fulvio della Corgna, vescovo di Perugia intorno alla metà del 1500 e il giovane Marcantonio Bonciario. Alle spalle del Cardinale, il mecenate monsignor Marzolini.