Sicurezza, videosorveglianza nelle zone a rischio. Intanto il comune chiede un incontro urgente al Prefetto

La convocazione di un tavolo di confronto che coinvolga istituzioni, forze dell’ordine ed associazioni per fare il punto sulla situazione e trovare strategie comuni per rispondere alle richieste di sicurezza che arrivano dai cittadini di Corciano.
È quanto si appresta a chiedere – stando a voci bene informate – l’amministrazione guidata dal sindaco Cristian Betti al prefetto di Perugia Antonio Reppucci alla luce dei fatti di cronaca che hanno turbato l’opinione pubblica come la recente spaccata ad un bar di San Mariano.
L’amministrazione sta dunque cercando la soluzione per un coordinamento ottimale di tutte le forze dell’ordine, sia quelle che risiedono nel territorio comunale (Carabinieri e Polizia Municipale) sia quelle che hanno comunque la competenza per intervenire nel corcianese (Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Provinciale, Corpo Forestale).
Sempre secondo indiscrezioni, il comune starebbe per partire con un progetto sperimentale di videosorveglianza nelle zone più popolose e quindi maggiormente esposte ai rischi legati alla criminalità. Stando a quanto si è potuto apprendere le zone interessate saranno quelle di San Mariano-Girasole ed Ellera. L’idea è quella di installare in ognuna delle due zone, in punti strategici già individuati, dalle tre alle quattro telecamere. Gli impianti di videosorveglianza saranno attivi 24 ore su 24, tutti i giorni della settimana e faranno capo al personale della Polizia Municipale di Corciano. In concomitanza di eventuali fatti criminosi le immagini saranno condivise con le altre forze dell’ordine sempre nell’ottica di un coordinamento a garanzia della sicurezza. E la privacy? Per l’installazione delle telecamere ci sarebbero tutte le autorizzazioni del caso e comunque le immagini filmate saranno conservate per un periodo di tempo limitato.