“Siamo partiti con i cibi cotti e presto avremo pacchi spesa contenenti prodotti freschi, secchi ed a lunga conservazione. L’intento è garantire una seconda vita alle eccedenze alimentari destinate a finire in discarica, oltre a garantire sostegno a chi è in difficoltà, mettendo in campo operatori opportunamente formati”.
Lo ha detto Emanuele Costantini, Presidente della Cooperativa Babele, nel corso della conferenza stampa per l’entrata a regime de la “Dispensa Solidale”, il servizio curato per conto del Comune di Corciano – assessorato alla coesione sociale con Sabrina Caselli – consistente nella distribuzione di panieri alimentari a nuclei familiari (più o meno numerosi) in difficoltà.
L’INTERESSE DELLA REGIONE – Il progetto, innovativo per l’Umbria, ha già attirato l’interesse della Regione ed il vicepresidente Carla Casciari, ha sottolineato il Sindaco Cristian Betti presente all’incontro, lo sta osservando con occhio attento. D’altra parte, la sperimentazione avviata solo il 7 aprile si è svolta senza criticità da confluire naturalmente nella fase di istituzionalizzazione. I nuclei familiari raggiunti sono già una ventina ed a breve la quota raddoppierà. “Incontrare queste persone arricchisce chi compie il servizio, cerchiamo di farlo bene favorendo per quanto possibile le esigenze” ha commentato una delle tre operatrici – al momento solo donne – preparate per il ruolo di “tecnico esperto nel recupero delle eccedenze alimentari” e che si occupano concretamente del servizio.
COME FUNZIONA – Quotidianamente raggiungono le mense comunali e private aderenti, ritirano il cibo, confezionano i panieri diversificati a seconda delle composizioni dei nuclei familiari e delle nazionalità (si tiene conto anche delle prescrizioni dettate da religioni ed usi diversi) e li consegnano a domicilio servendosi di un mezzo coibentato; ovviamente tanto cibo viene ritirato, tanto cibo viene ridistribuito, secondo un planning dettagliato. “La soddisfazione maggiore – ha evidenziato Costantini – è registrare l’interesse delle aziende ed anche questa rosa è destinata ad ampliarsi, tanto più che per i donanti sono previsti benefici fiscali che la cooperativa è in grado di suggerire e seguire. Ad oggi operiamo con le mense scolastiche comunali e quella del Cucinelli Group, il salumificio Cornicchia, il Forno Pioppi e GMF Fioroni. Abbiamo contatti avviati e decisioni definite con la Conad Pac2000 che nei prossimi mesi si insedierà sul territorio. Mi auguro, visti i riscontri, l’aumento dei tecnici da occupare, complessivamente ne sono stati formati 14, alcuni a Brescia”.
UNA SOLUZIONE ALTERNATIVA – A sottolineare lo spirito dell’iniziativa il primo cittadino Betti “l’intento è passare dall’assistenza economica all’offerta di un servizio, evitando qualunque situazioni antipatica. E’ frequente che ci siano persone in effettivo stato di bisogno ma restii a chiedere mentre altre se ne approfittano; per questo eviteremo i contributi in denaro optando per soluzioni diverse. La Dispensa è una, poi abbiamo i voucher lavorativi per gli inoccupati da impiegare in attività dal beneficio sociale, ad esempio riverniciare una palizzata piuttosto che curare la manutenzione di un’aula scolastica, fino al pagamento delle bollette direttamente dai nostri uffici” Chiamata ad intervenire sui costi del servizio per l’Amministrazione, Carla Borghesi, dirigente dell’Area Socio educativa ha spiegato “la Dispensa Solidale, compreso il sostegno alle assunzioni, pesa mensilmente sul bilancio dell’ente 110,00 euro a famiglia; i pacchi spesa con prodotti freschi previsti a breve, avranno un’incidenza mensile unitaria di 50,00 euro. Un modo per valorizzare le risorse del Comune, un contributo in denaro di poco più di 100,00 euro è minor cosa rispetto ad un pasto familiare al giorno per un mese intero! Vogliamo combinare servizio di qualità e valore sociale. Teniamo poi conto – ha aggiunto – che oggi un anziano titolare di una pensione minima, evita di comprare prodotti costosi, come la carne, con conseguenze anche di carattere sanitario. Con i pacchi spesa interverremo su questo aspetto. A fronte di risorse fortemente limitate – conclude – le amministrazioni devono usare coraggio e fantasia, le risposte da dare alla cittadinanza aumentano esponenzialmente, ma con oculatezza si può riuscire”.